La passata di pomodoro è una delle tipiche conserve preparate nelle case degli italiani. Tuttavia, non tutti noi possiamo avventurarci in questa esperienza, che prevede l’acquisto di grosse quantità di pomodori da sugo, sveglie notturne, spazi adeguatamente ampi, tanto lavoro ma anche la soddisfazione di produrre qualcosa con le proprie mani, lavorando con l’intera famiglia (o quasi).
Sugli scaffali dei supermercati è possibile trovare diverse tipologie di pomodori, chiusi in barattoli e in bottiglie: polpe, pelati, passata e concentrato. La polpa e i pelati restituiscono un risultato non molto differente, e si prestano bene a quelle preparazioni che prevedono un sugo più corposo e rustico.
Il concentrato di pomodoro è una salsa privata di buona parte dell’acqua. In base alla quantità di questo elemento si ottiene il concentrato, il doppio concentrato e il triplo concentrato.
È molto semplice da realizzare in casa, basta far addensare bene una salsa prodotta con pomodori integri e abbastanza sodi. Il sugo viene poi lavorato con il passaverdure per eliminare buccia e semi. A questo punto, si passa alla parte in cui viene eliminata la percentuale di acqua, fase che può avvenire in forno o al sole.
Il concentrato viene usato combinato con la passata di pomodoro, ad esempio nella preparazione del ragù, così da ottenere un sugo più denso.
Chiaramente, potrete decidere di aggiungerlo anche quando preparate un sugo semplice, se vi piace più corposo.
Un altro uso interessante che potrete farne è l’aggiunta negli impasti e nelle creme. Sì, intendiamo dire che potrete preparare una pasta brisée dal colore rosso e con il sapore del pomodoro. Simpatico, vero?
Ma ritorniamo alla passata di pomodoro, questa conserva così utile e versatile in cucina. In genere, possiamo dire che ogni tipo di passata ha la sua densità e il suo sapore (lo sa bene chi le prepara in casa) ma l’effetto finale, liscio e vellutato, è quello più adatto a chi vuole preparare
lasagne al forno, cannelloni, polpette al sugo e il ragù napoletano o il ragù bolognese.
I pomodori più adatti a questo tipo di conserva sono i San Marzano o i Pachino, se preferite iniziare a creare il sugo con materie scelte da voi.
Generalmente per cucinare la passata di pomodoro si parte da un soffritto (ma se ne può fare anche a meno, ovviamente). Questo passaggio caratterizzerà molto il risultato finale, prestate quindi bene attenzione alla preparazione e agli ingredienti che sceglierete.
Il soffritto può essere preparato con spicchi d’aglio, con cipolla o scalogno. Quali che siano i vostri ingredienti del cuore, o quelli suggeriti dalla ricetta, lasciateli dorare delicatamente, su fiamma bassa, al minimo, affinché l’olio possa prelevare i sapori rilasciati. Potrete poi rimuovere l’aglio, una volta dorato, oppure la cipolla se aggiunta in grossi pezzi.
Se preferite una piacevole nota piccante aggiungete dei pezzetti di peperoncino al soffritto, se avete solo quello in polvere non potrete unirlo in questa fase ma durante la cottura del sugo. Quando l’aglio o la cipolla saranno dorati allora potrete aggiungere la passata di pomodoro, mescolando. Potete aggiungere anche un po’ di acqua: riempite un po’ (non molto!) la bottiglia della passata, mettete il tappo, agitate e così facendo aggiungerete anche il restante pomodoro intrappolato nel contenitore.
Questo è il soffritto di base, ma ci sono delle ricette che prevedono altri ingredienti, come il trito di sedano e carote per il ragù, la pancetta a cubetti o il guanciale per i bucatini all'amatriciana, oppure capperi, acciughe e olive per i sughi di mare. Nei sughi che prevedono la carne ricordate che il vino va aggiunto durante la fase del soffritto, lasciatelo quindi sfumare e poi aggiungete la passata.
Sempre in base alla ricetta potrete aggiungere delle erbe aromatiche, come il basilico o l’origano, preferibilmente freschi. Aggiungetele a fine cottura, quando spegnerete la fiamma, se preferite conservarne il colore, altrimenti in cottura per caratterizzare bene il sugo, ma dovrete eliminare le foglie di basilico prima di servire.
Lasciate cuocere il sugo leggermente scoperto, così evaporerà parte dell’acqua e il pomodoro perderà un po’ del retrogusto acidulo. A tal proposito, potreste aggiungere anche un pizzico di zucchero. Mescolate, non abbandonate la vostra salsa.
I primi minuti la fiamma dovrà essere leggermente vivace, dopo potrete continuare su fuoco dolce. Ricordatevi che maggiore sarà la cottura maggiore sarà la densità del sugo.
E poi, che altro consiglio dare, se non di aggiungere un filo di olio extravergine a crudo, dopo aver impiattato?