Come far lievitare la pizza? Innanzitutto bisogna capire cosa significa lievitazione. Noi possiamo mangiare la pizza e tutti i prodotti di panificazione grazie ai lieviti, dei funghi monocellulari che, in un ambiente privo di ossigeno, sviluppano anidride carbonica, innescando la fermentazione e quindi la lievitazione. L’anidride carbonica è un gas, che intrappolato nelle reti dell’impasto (il nome tecnico di tali reti è maglia glutinica), rimane al suo interno, gonfiandolo.
I lieviti che oggi troviamo in commercio sono diversi e hanno particolari caratteristiche: abbiamo il lievito di birra o lievito secco, il più utilizzato; il lievito madre, lo si può acquistare già fatto oppure farlo in casa con un procedimento un po' lungo ma pieno di soddisfazioni; il lievito istantaneo, quando non si ha molto tempo ma si ha voglia di una buona pizza fatta in casa.
Ci sono diverse tecniche di lievitazione: quella a doppio impasto, che a una prima lievitazione prevede una seconda lievitazione, quella della panificazione indiretta, che prevede l’utilizzo di un pre-impasto (poolish o biga) e più in generale la lievitazione breve (dalle 4 alle 6 ore) e la lievitazione lunga (dalle 12 alle 24 ore).
Per la pizza fatta in casa, quella lunga è sempre preferibile, perché dà tempo all’impasto non solo di lievitare, ma anche di maturare. La maturazione è infatti una fase di lievitazione molto spesso sottovalutata e che invece è essenziale per ottenere un risultato finale soffice e gustoso.
Per innescare correttamente la lunga lievitazione bisogna non fraintendere la quantità di lievito da usare. Spesso si sente la necessità di utilizza una dose elevata di lievito come soluzione ideale per ottenere in fretta il proprio impasto e in effetti questo si riempie di bolle e raddoppia o triplica il proprio volume in breve tempo. Si dimentica però che lievitazione e maturazione non hanno le stesse tempistiche e che per maturare l’impasto ha bisogno di più tempo che per lievitare. È preferibile quindi usare pochi grammi di lievito: l’attesa verrà ripagata con una pizza di qualità superiore, sia essa una pizza parmigiana che una pizza con pomodorini.
Tutte le tecniche prevedono un uso sapiente dell’ambiente in cui l’impasto lievita. La scelta dell’ambiente è molto importante, se non fondamentale, perché impasto e lievito reagiscono in maniera differente a seconda di dove viene messo.
Come abbiamo visto, affinché la lievitazione venga innescata si deve porre l’impasto in un ambiente privo di ossigeno, quindi è di importanza assoluta non lasciare il vostro panetto privo di copertura. Non solo per permettergli di lievitare, ma anche per impedirgli di seccarsi, diventare disidratato e quindi perdere tutta la sua elasticità: gli spifferi d’aria sono deleteri, il panetto dev’essere sempre umido e ben idratato sia per una migliore stesura prima di infornare, sia per una migliore cottura (e di conseguenza un prodotto davvero eccellente).