Louis Camille Maillard è stato un medico e chimico francese nato in Lorena nella seconda metà dell’Ottocento. Gli studi di chimica e botanica a cui si dedicò lo portarono a scoprire la fisiologia e il fenomeno della trasformazione che avviene negli aminoacidi e negli zuccheri contenuti nei cibi, se esposti ad alte temperature. Un processo chimico responsabile dell’aroma e del sapore finale nella cottura di alimenti come carne, pesce, pane, caffè, uova, cacao, pizza e persino birra. La reazione di Maillard esiste sin dalla Preistoria, dalla scoperta del fuoco per cucinare il cibo, ma ovviamente si è potuto accertare solo con degli studi chimici secoli dopo.
Il nome Maillard è diventato ormai di uso comune e viene quasi sempre associato allo sviluppo di questa importante scoperta.
Ma cos’è, concretamente, la reazione di Maillard? Vediamo un esempio pratico. Se mettete una bistecca in padella, quando questa è molto calda, dopo pochissimo tempo inizierà a sfrigolare e a produrre un odore molto caratteristico, oltre ad assumere una colorazione brunita: ecco, questa è la reazione di Maillard. La stessa cosa potete notarla quando mettete a rosolare la carne per il ragù o quando cucinate dei cibi fritti; o, ancora, nella crosticina che si forma su una torta appena sfornata, o nel riso tostato quando si prepara il soffritto per il risotto con l'olio.
A lei si deve, profumo a parte, il sapore tostato di un pezzo di carne, ma non solo, cotto ad alta temperatura. Qualcuno usa anche il termine “caramellizzato”, per definire il risultato della reazione di Maillard, ignorando che la caramellizzazione è un fenomeno totalmente diverso, perché avviene quando il calore fa reagire gli zuccheri all’acqua creando l’idrolisi. I due processi insieme andranno a determinare una unione di sapore e aroma che saranno responsabili del gusto e dell’imbrunimento del cibo appena cotto.
La reazione di Maillard avviene in modo graduale e può essere divisa in tre fasi distinte:
- in questa fase iniziale avviene la degradazione di alcuni amminoacidi (la lisina è una delle sostanze che si degradano più velocemente), che non produce effetti visibili;
- nella seconda fase si producono quei composti aromatici (aldeidi volatili) dal caratteristico odore di crosta di pane, che conferiscono un buon sapore e profumo al cibo che sta cuocendo;
- nella terza fase si sviluppano molecole di dimensioni più grandi (idrossimetilfurfurale) che conferiscono al cibo il colore bruno, più o meno scuro, tanto conosciuto e apprezzato.
Queste tre fasi si svolgono con tempi diversi, a seconda del metodo e della temperatura di cottura. Nel caso della cottura alla brace e della frittura bastano pochi minuti perché si arrivi alla terza fase. I tempi della reazione di Maillard, invece, si allungano nel caso dei prodotti cotti al forno (pane, biscotti, pesce, arrosti). Se si preparano piatti che prevedono una cottura più lunga, come il brasato, i tempi della reazione si dilatano ancora di più.
Nella tostatura del caffè, questo è un trattamento che avviene in tempi molto lunghi, per evitare di bruciare i chicchi. Durante la torrefazione le molecole melanoidine si formano in seguito alla reazione di Maillard creando quel colore bruno quasi nero del caffè oltre all’inconfondibile aroma che tutti amano.
Oltre alla reazione di Maillard che avviene tra proteine e zuccheri, ne avvengono anche altre, che coinvolgono i grassi e che portano alla formazione dei glicidilesteri. Anche questi prodotti contribuiscono a conferire al cibo caratteristiche organolettiche migliori.
A seconda di fattori quali i tipi e la quantità di zuccheri, il pH dell’ambiente e gli aminoacidi, si ottiene una miriade di reazioni diverse. Per esempio, vi siete mai accorti che una bistecca di manzo arrostita in padella o sul barbecue ha un sapore diverso dal petto di pollo arrosto? Questo perché a seconda degli aminoacidi contenuti nella carne, si ottengono risultati diversi che regalano sapori e odori differenti da un cibo all'altro.
Per cuocere una perfetta bistecca alla fiorentina bisogna prima ungere la carne rossa da entrambi i lati, dopodiché scaldate una piastra di ghisa o una griglia. Arrostite la carne al punto giusto, il suo aspetto dipenderà dalla cottura o meno al sangue. La superficie della carne dovrà essere scura e non mostrare un bordo troppo bruciato. Le proprietà contenute all’interno di questo alimento hanno un alto livello nella nutrizione. Quindi che aspettate ad organizzare una bella grigliata di bistecche con gli amici?
Ecco perché parlare di una sola reazione di Maillard è sbagliato: si tratta di tante reazioni diverse.
Anche la temperatura contribuisce a modificare la reazione di Maillard, che inizia a svilupparsi a partire da circa 140°, purché il calore venga somministrato in modo intenso e veloce.
La frittura è uno dei metodi di cottura che consentono di ottenere una reazione Maillard eccellente, perché avviene in un ambiente privo di acqua e ad altissima temperatura.