La ricetta della picanha non si riferisce al tipo di cottura, bensì al taglio di carne del bovino che viene praticato sull'animale.
Storicamente la carne in Brasile non era di ottima qualità, dato che le razze bovine importate dall'Europa non si adattavano adeguatamente al clima tropicale brasiliano, umido e afoso. Per sopravvivere a queste condizioni atmosferiche servivano dei bovini più rustici, più resistenti al caldo, agli insetti e alle alte temperature, dunque si è iniziato ad allevare delle razze indiane come la Braman e la Nelore, più prestanti fisicamente rispetto alle cugine europee, abituate a praterie e vallate. Questa tipologia di mucche, importate dall'Asia, però, non producevano carne abbastanza tenera, data la potente muscolatura che li caratterizzava. Nonostante la carne fibrosa delle mucche indiane, la picanha era l'unico taglio che, nonostante le caratteristiche dell'animale, rimaneva ugualmente tenero e saporito e per questo è diventato il taglio di carne più apprezzato e rinomato nella cucina brasiliana.
Oggi, grazie alle moderne tecniche di allevamento e foraggio, in Brasile è possibile gustare numerosi tagli di carne di grande pregio; nonostante ciò la picanha rimane il taglio privilegiato da consumare durante una grigliata brasiliana, conosciuta dai molti con il nome di churrasco. Si tratta di una pietanza comune a molti paesi dell'America Latina, dall'Argentina al sud del Brasile e prevede una grigliata mista di diversi tagli di carne di bovini, suini o pollame.
La storia del churrasco è piuttosto particolare e ricorda le usanze dei Tartari che utilizzavano macinare le carni degli animali di cui si cibavano sotto le selle dei loro cavalli. In questo caso però, trovandoci in America Latina, si parla di gauchos, i famosi cowboy delle pampas, le pianure argentine, che erano soliti legare diversi tagli di carne mista alle spalle del cavallo per salarle. Una volta marinate con il sudore dell'animale, le carni venivano cotte su un rudimentale spiedo creato nei diversi luoghi in cui i gauchos erano soliti fermarsi lungo le praterie. Si creava una brace all'interno della quale venivano cotti i pezzi di carne infilzati su un legno; venivano poi lasciati al centro del braciere per una cottura uniforme e prolungata che preservasse i succhi e il sapore della carne. La particolarità è che la carne veniva cotta in posizione verticale, come il famoso kebab, con una cottura dal basso verso l'alto.
Una volta cotta la carne veniva tagliata a fette e servita con contorni vari, come le melanzane grigliate, il riso bianco o la feijoada. Quest'ultimo è un simbolo della cucina brasiliana: si tratta di uno stufato di fagioli preparato con diversi tipi di carne (principalmente pancetta e salsiccia) che a Rio viene consumata rigorosamente con farina di manioca ed una rigenerante Caipirinha. Lontano dai gauchos e dalle praterie, oggi il churrasco viene preparato con diverse marinature, ma la più usuale prevede l'uso del lime, del tabasco, del pepe rosa e di aromi forti come aglio e cipolla, molto amati nella cucina latina.
Tornando alla picanha, è bene ricordare che si tratta del taglio trionfale nel churrasco. Sin dall'origine di questa preparazione la picanha ha sempre conquistato ogni palato per la sua consistenza tenera e succosa. Si tratta del quarto posteriore del bovino, meglio conosciuto come scamone, codone di manzo o punta di sottofesa. Da questa parte del bovino provengono quasi sempre i tagli più pregiati, adatti a preparazioni che non prevedono un'eccessiva lavorazione della carne, ad esclusione delle lunghe marinature, come nel caso della picanha, che solitamente va marinata per almeno 8 ore consecutive. Infatti, le carni di prima scelta sono quelle che presentano una bassa percentuale di tessuto connettivo. In questo caso la picanha è formata da grandi masse muscolari e divide il filetto dall'anca. Per questo è adatto alla preparazione di grigliate ma anche di roast-beef e arrosti grazie alle sue caratteristiche di succulenza ed untuosità.
Di fatto, la picanha, è così conosciuta proprio per lo strato di tessuto adiposo che ricopre la sua superficie. Questo strato può essere rimosso o meno, in base al sapore che si vuole ottenere, ma è di fondamentale importanza per la cottura. Per prima cosa protegge la carne dal calore proveniente da una cottura vivace come la brace, e, in secondo luogo, sciogliendosi dona più sapore al fumo del braciere. Infine, bisogna ricordare che il tessuto adiposo è separato dalla carne da una sottile membrana che ne facilita la rimozione. Rimuovetelo dopo la cottura: la carne avrà un gusto particolare e avrà mantenuto una temperatura costante durante la vostra grigliata preservando tutti i suoi succhi ed il suo sapore intenso. Inoltre questo vi permetterà di ottenere una deliziosa crosticina rendendo la vostra picanha alla griglia gustosissima ad ogni morso e creando una notevole differenza di consistenze, adatta a stimolare ogni palato, anche quelli più esigenti!