Anche a voi è capitato di sentir dire “il pane non si butta!”? In effetti, è proprio vero, cestinarlo sarebbe proprio uno spreco, poiché è possibile utilizzarlo per dar vita a nuovi piatti o come ingrediente indispensabile per la realizzazione di molte ricette. Seguendo un ipotetico atlante delle cucine regionali, possiamo renderci conto che ogni regione ha la sua ricetta che vede questo ingrediente protagonista: dalla cialledda pugliese, ai canederli del Trentino. In alcune regioni si usa riutilizzare il pane raffermo in ricette della gastronomia locale, come il pasticcio di pane. In realtà, è possibile ritrovare piatti con pane raffermo anche fuori dall’Italia, ad esempio con le migas, una ricetta della penisola iberica. Vediamo insieme come comportarci con il pane avanzato, così da non commettere errori che possano poi compromettere qualsiasi preparazione.
Ricordate i vecchi sacchetti di carta, quelli per il pane? Ecco, restano sempre la soluzione migliore per la sua conservazione, in alternativa potreste utilizzare un sacchetto di cotone o di lino. Un’altra cosa da fare è evitare di riporre il pane in frigorifero: sembrerà strano ma questo metodo fa sì che il pane si deteriori prima.
C’è poi da domandarsi “da quanto tempo questo pane è fermo in credenza?”. Se si tratta solo di due giorni potreste usarlo al posto delle fette biscottate a colazione, magari dopo averlo tostato leggermente, insaporito da una golosa marmellata; altrimenti potreste ricavare delle gustose bruschette per l’antipasto da condire con pomodori, origano, aglio, mozzarella e olio extravergine d’oliva. Il pane più vecchio può essere tagliato a dadini da usare per arricchire vellutate, minestre e zuppe. Quando la mollica non è più morbida può diventare un valido sostituto dei cereali a colazione, da inzuppare nel latte caldo; se arricchite questo composto con della frutta secca e dell’uvetta otterrete un delizioso “muesli fatto in casa” che può essere utilizzato anche per una merenda sostanziosa. Il consiglio è quello di conservarlo in un sacchetto capiente, in modo da avere già più porzioni pronte all’utilizzo.
La mollica di pane non più fresca può essere utilizzata in tanti altri modi creativi: un’idea sfiziosa consiste nel frullarla dentro a creme e vellutate, in modo da rendere la consistenza più densa quando questa è troppo liquida, magari per un nostro errore, oppure per via della tipologia stessa degli ingredienti. Assicuratevi che il composto sia ben omogeno prima di servirlo; se gli altri ingredienti della crema sono cotti, aggiungete il pane quando sono ancora molto caldi, in modo che la mollica si ammorbidisca in fretta.
Un’altra soluzione molto furba è quella di ricavarne del pangrattato, ingrediente che è bene avere sempre a portata di mano quando si preparano farciture salate, polpette e altri impasti, oltre ad alcune gratinature e alcune preparazioni sfiziose di friggitoria, come gli arancini di riso bianchi (un modo sfizioso e ricco di gusto per riciclare anche il riso avanzato). Generalmente, siamo abituati ad acquistarlo, ma prepararlo in casa è molto semplice: tutto quello che dovete fare è tagliare il pane a fettine e farle asciugare in forno oppure all’interno del sacchetto di carta. Quando le fette risulteranno abbastanza secche o dure potrete tritarle con un robot da cucina o con una semplice grattugia.
Il pangrattato può essere anche usato come condimento veloce per la pasta, basta lasciarlo tostare in padella con un po’ di olio, erbe aromatiche, aglio e peperoncino e il gioco è fatto.
Sapete che il pangrattato preparato in casa può essere anche aromatizzato? Preparate 250 g di pangrattato e aggiungete un trito di 4 foglie di salvia, 2 rametti di timo e 2 di rosmarino (se in casa avete già queste erbe essiccate e tritate potete usarne un cucchiaino da caffè di ognuna); potete aggiungere spezie a piacere, secondo i vostri gusti. Riponete le erbe aromatiche in un barattolo con il pangrattato, chiudete ermeticamente e agitate il contenitore. Il vostro pangrattato aromatizzato è pronto, potrete usarlo per panature o per ripieni.
Per quanto riguarda i ripieni, le polpette e il polpettone sappiamo bene che il pane diventa un elemento quasi indispensabile.
A seconda del tipo di ricetta (ma anche degli usi familiari) il pane va ammorbidito lasciandolo per una trentina di minuti in ammollo nell’acqua o nel latte. Generalmente viene usata solo la mollica, mentre la crosta può essere usata per fare il pangrattato di cui abbiamo parlato. Una volta ammollato, il pane va strizzato accuratamente, così da evitare un risultato troppo umido, e poi inserito nell’impasto delle polpette, vegetali o di carne, insieme all’uovo e a eventuali altri aromi.
Per conferire più sapore al pane, si può anche utilizzare il brodo vegetale caldo, oppure è possibile aromatizzare il latte con sale, pepe e formaggio. Nel caso dei canederli, di cui parleremo più avanti nell’articolo, il pane viene fatto riposare per due ore in una ciotola con latte, uova, sale e pepe, così da poterlo maneggiare più facilmente.