L'acqua fermentata, rispetto al lievito di birra secco o fresco, ha un grande vantaggio: permette lievitazioni molto più lunghe senza che si "intrometta" la componente acida.
Può essere quindi utilizzata negli impasti di pane, pizza e di tutti quei dolci che richiedono una lievitazione fuori dal forno. Basta aggiungere la farina, un pizzico di sale e il gioco è fatto. Il risultato sarà un pane soffice e dal sapore unico.
Caratteristica dell'acqua fermentata di cui tenere conto quando la utilizzate è infatti il suo aroma. Se per prepararla avete utilizzato delle mele il sapore rimarrà anche nel pane, così sarà anche se avrete utilizzato delle albicocche o i fichi. Tuttavia questo non è uno svantaggio, ma un fattore di unicità nelle vostre preparazioni che risulteranno così aromatizzate in maniera del tutto naturale.
Quando utilizzate l'acqua fermentata dovete ricordarvi di alcuni piccoli accorgimenti. Purtroppo è difficile prevedere la sua forza lievitante. Almeno nelle prime preparazioni si deve quindi andare "ad occhio", ed apprendere con l'esperienza la giusta dose di acqua fermentata rispetto alla farina utilizzata e al risultato che vogliamo ottenere. Al contrario che per i diversi tipi di lievito non è possibile fare una conversione esatta e ci si deve accontentare di studiarne gli effetti, che variano a seconda che si usi la farina bianca, quella di semola o quella integrale.
Un grande pregio dell'acqua fermentata, rispetto a un lievito madre, liquido o solido che sia, è che richiede però molta meno esperienza nella fase di preparazione, che è semplicissima e alla portata di tutti.
L'acqua fermentata ha inoltre un'ottima spinta nella fase di cottura. Cosa significa questo? Che con le farine più utilizzate ha un effetto lievitante che migliora l'elasticità e la tenacia della maglia, ma che, dall'altra parte, non contribuisce a ridurre i difetti delle farine di grano duro, nel caso vogliate fare il pane con questo tipo di farina. Il consiglio, se così fosse, è preferire il lievito madre o quello di birra all'acqua fermentata, oppure fare diversi esperimenti e comprenderne il funzionamento.
Un utilizzo dell'acqua fermentata molto interessante è quello di sfruttarla per la creazione del lievito madre. Come? Il processo richiede circa 4 giorni di controlli e riposi alternati.
Il primo giorno sarà sufficiente unire 50 grammi di farina a 50 di acqua fermentata e lasciare l'impasto a riposare a temperatura ambiente per 24 ore. Unite poi al composto altri 50 grammi di farina e lasciate a riposo altre 12 ore. Trascorse le 12 ore bisognerà prelevare 100 grammi di impasto, aggiungerne 70 di farina e 33 di acqua. Altre 12 ore dopo dovranno essere prelevati altri100 grammi di impasto a cui aggiungere 50 grammi di farina e 23 di acqua. Al giorno 4 aggiungere altri 100 grammi di farina e 47 di acqua. Il lievito madre è ora pronto e può essere utilizzato oppure riposto in frigorifero per successivi rinfreschi.
Chiamarlo lievito madre non è però del tutto esatto. Rispetto a un "normale" lievito madre, quello ottenuto dall'utilizzo dell'acqua fermentata è leggermente diverso. Sarà meno acido e più stabile, ma allo stesso tempo sarà più debole nella fase di spinta. Ciò è dovuto ai batteri che, spostandosi da una coltura liquida a una solida, hanno bisogno del loro tempo per adattarsi.