Parlando di tipi di latte utilizzati per la realizzazione del formaggio è impossibile non partire da quello vaccino: esso rappresenta infatti il tipo di latte maggiormente diffuso in Italia, probabilmente grazie al suo sapore più delicato ed avvolgente rispetto a quello di provenienza caprina o ovina. Tra i formaggi prodotti con latte vaccino è possibile rintracciare moltissime denominazioni illustri legate alla cultura gastronomica italiana, utilizzate come ingredienti per ricette irresistibili quali pizza, pasta alla carbonara, gnocchi alla bava e tiramisù.
Le regioni del Nord producono numerosi formaggi a partire dal latte proveniente dalla mungitura della mucca: in Valled’Aosta per esempio, viene prodotta la famosa fontina, un formaggio dalla consistenza morbida e fondente ideale per realizzare i deliziosi voul-au-vent con fonduta.
In Piemonte è molto diffusa la TomaPiemontese D.O.P, un formaggio vaccino caratterizzato da una pasta dura o semidura spesso servito durante festosi aperitivi o come guarnizione per la pasta fresca ripiena, come ravioli e agnolotti. Anche il Castelmagno è un formaggio vaccino tipico del Piemonte, protagonista di un primo piatto dal gusto sofisticato: gli gnocchi al Castelmagno e noci.
La Lombardia propone formaggi contraddistinti da diversi tipi di stagionatura, come il morbido GorgonzolaD.O.P, lo stracchino, il mascarpone e il taleggio. Anche il Grana Padano D.O.P, conosciuto e largamente utilizzato in numerose ricette, è legato a questa regione.
In Veneto si produce l’Asiago, un formaggio a pasta semi-cotta dal gusto leggero e dalla consistenza morbida.
Passando alle regioni del centro nord, impossibile non fermarsi in Emilia Romagna e non citare lo squacquerone romagnolo, fresco, cremoso, simile alla crescenza e frequentemente abbinato a salumi come prosciutto crudo e mortadella per guarnire deliziose piadine.
Il Lazio è invece conosciuto per la produzione di caciotte vaccine, formaggi a pasta morbida o dura di stagionatura variabile prodotte spesso anche con latte misto.
Terminando il nostro viaggio al Sud, impossibile non citare la mozzarella fior di latte: orgoglio della cultura culinaria campana, questo formaggio a pasta filata è conosciuto in tutto il mondo per essere ingrediente principale di insalate estive, antipasti freddi e soprattutto della pizza Margherita.
Il latte vaccino non è l’unico tipo di latte utilizzato per la produzione dei formaggi. In alcune regioni italiane, come Piemonte, Lombardia, Puglia, Basilicata, Sicilia e Liguria sono molto diffusi formaggi realizzati a partire da latte di capra. I formaggi caprini sono in genere contraddistinti da un sapore più marcato e persistente rispetto a quelli vaccini, anche quando la stagionatura risulta molto breve, come nel caso dei formaggi freschi. Con il latte caprino vengono generalmente prodotte ricotte, crescenze e alcuni tipi di formaggi erborinati. Anche la robiola è un formaggio caprino molto amato, contraddistinto da una crosta fiorita morbida e da una consistenza molle. Una delle regioni più conosciute per la produzione di robiola è il Piemonte, in cui nelle colline della zona delle Langhe e del Roero viene prodotta la Robiola di Roccaverano.
Anche il latte di pecora è parte integrante della produzione casearia italiana. Basti pensare alle innumerevoli varietà di formaggio pecorino, come il pecorino romano o il pecorino toscano o il pecorino sardo, diffuse nella penisola. Tra le principali regioni produttrici di pecorino troviamo Sardegna, Lazio, Toscana, Abruzzo, Umbria e Molise.
Il latte di bufala infine, è un prodotto tipico regionale della Campania. Utilizzato per la produzione della Mozzarella di Bufala, questo latte risulta particolarmente apprezzato per la sua ottima resa: per produrre un chilogrammo di formaggio sono sufficienti solamente 5 chili di latte bufala, contro gli 8 normalmente impiegati per dare vita a un chilo di formaggio vaccino. Oltre alla mozzarella e la ricotta, in Campania viene prodotta la BurratadiBufala: la parte esterna di questo formaggio è piuttosto consistente, e racchiude in sé una panna cremosa alla quale vengono aggiunti stracci di pasta filata, conosciuti con il nome di Stracciatella. Curiosità: anche il latte d’asina è recentemente stato introdotto nel mondo della produzione casearia. In Serbia viene attualmente prodotto il Pule, il formaggio più caro del mondo interamente realizzato con latted’asina.