L’arista è la parte disossata del carré che è anche chiamata lonza di maiale, lombo o lombata, dipende dalle regioni. Questo taglio di carne di suino fa parte della cucina regionale toscana ed è protagonista di molti pranzi della domenica.
Portare in tavola un arrosto degno del suo nome è un lavoro che richiede dedizione e pazienza, perché la carne deve diventare morbida e umida per impregnarsi di tutto il sugo saporito della preparazione. Ed è qui che entra in gioco un ingrediente che vi servirà per rendere la carne perfetta: il latte. Adatta anche alla preparazione di altre carni, una marinatura al latte è il metodo più semplice e veloce per far sì che la carne diventi tenera al punto giusto e si faccia cucinare a puntino. Il risultato sarà un’arista di maiale al latte tenera, dalla rosolatura goduriosa, immersa in un fondo di cottura composto da una morbida crema, saporita e profumata. Se avrete cura di seguire scrupolosamente la ricetta, riuscirete a valorizzare un pezzo di carne buonissimo e vellutato, che, una volta tagliato a fette, farà venire l’acquolina in bocca con il suo gradevole color rosa.
Per prima cosa, prendete il pezzo di arista, tamponatelo con un canovaccio di lino in modo che si asciughi, salate la superficie, spolverizzate con pepe nero macinato al momento e lasciatelo riposare così per 30 minuti circa. Nel frattempo, preparate il resto degli ingredienti che vi serviranno per la ricetta:
- aglio,
- rosmarino fresco,
- latte,
- olio extra vergine d’oliva.
Semplici ingredienti per un risultato d’eccellenza vi garantiscono la facilità di una pietanza che vanta un sapore ineguagliabile. Trascorso il tempo di riposo della carne, prendete una casseruola in acciaio dal fondo molto spesso e dai bordi alti e mettetela a rosolare a fuoco vivace e in abbondante olio con un rametto di rosmarino, carote tagliate a rondelle, sedano a fettine sottili e uno spicchio d’aglio vestito.
Questo primo passaggio, grazie al massaggio con il sale che avrete praticato in precedenza, servirà a trattenere all’interno dell’arista tutti i succhi propri della carne che si uniranno al latte. È infatti arrivato il momento di aggiungere l’ingrediente che porterà al desiderato effetto cremoso finale del sugo di condimento.
In un pentolino, scaldate leggermente il latte, salate, aggiungete una spolverizzata di pepe nero macinato al momento e versate tutto sulla carne. Coprite la casseruola con il suo coperchio chiuso a metà, abbassate il fuoco e lasciate cuocere l’arista a fuoco dolce per 50 minuti, avendo cura di rigirarla molto spesso durante la cottura per evitare che si attacchi sul fondo. In particolare, fate attenzione a non bruciare il fondo con la costa di sedano, cipolla e carota: basta un attimo di distrazione per mandare letteralmente in fumo la vostra preparazione, e anche la minima bruciatura conferirebbe alla carne un fastidioso retrogusto amarognolo.
A questo punto, è giunto il momento di procedere con la cosiddetta ‘prova dello stecchino’, tecnica cara alle nostre nonne. Ovvero, vi accorgerete che la carne è pronta se infilzandola con uno spiedino di legno, fuoriesce un bel liquido di cottura. Mettete la carne su un tagliere, lasciate nella casseruola il fondo di cottura e, se si è asciugato troppo, aggiungete altro latte tiepido; aggiustate di sale e pepe e fate restringere per qualche minuto.
Per ottenere un effetto ancora più cremoso e una salsa più densa, frullate il fondo di cottura con un minipimer così da ottenere una salsa saporita per nappare degnamente la carne. Con un coltello a lama lunga e molto affilata, affettate la carne a fette sottili.
Aspettate però che si raffreddi e abbiate cura di non utilizzare un coltello seghettato perché potrebbe rovinare i bordi delle fette di carne. Impiattate in un piatto da portata ovale, distribuite sulla carne un po’ della salsa, decorate con rametti di rosmarino portate in tavola altra salsa servendola a parte, in una salsiera in ceramica.
Servite subito, il primo boccone della vostra arista al latte vi assicurerà un enorme successo e sarà il preludio di un pranzo in cui i commensali decideranno di fare uno strappo alla regola del galateo e fare la scarpetta, ma solo dopo aver tessuto le lodi del cuoco di casa.
Non fatevi dunque scoraggiare dalle difficoltà che potreste trovare inizialmente: il piatto finito, ne siamo certi, vi regalerà immense soddisfazioni - soprattutto dopo che gli ospiti si alzeranno dal tavolo sazi e contenti!