Come cucinare la portulaca
Se il nome non vi dice niente, non preoccupatevi: non è uno strano frutto esotico, né l’ultima moda dei ristoranti stellati. Probabilmente l’avrete anche vista molte volte, senza sapere che non solo è commestibile ma, con i giusti consigli, anche molto buona e facile da cucinare. Di cosa parliamo? È la portulaca, un’erba grassa che cresce spontaneamente nei campi e nei giardini vicino casa, ideale da raccogliere nella giusta stagione per realizzare delle pietanze semplici e dall’anima rustica, ma di gran sapore.
Ideale per deliziose torte salate o come contorno in un secondo piatto di carne – da provare con un buon pollo ruspante, o con saporiti spezzatini – la portulaca si adatta a molti usi diversi, tutti da scoprire, e grazie alla sua versatilità può diventare un vero e proprio asso nella manica per realizzare idee creative e un po’ fuori dagli schemi.
Considerata dai giardinieri come una vera e propria pianta infestante, per via della facilità con cui cresce e si ingigantisce, sottraendo spesso terreno alle piante circostanti, la portulaca può rivelarsi in realtà molto utile in cucina, e si può persino coltivare come erba da mangiare cruda, senza cottura.
Ottima anche cotta, nella sua varietà principale può essere consumata in tutte le sue parti, dal gambo ai fiori. Le foglie di portulaca, in particolare, hanno caratteristiche che la rendono ottima dal punto di vista del sapore. Si tratta, quindi, di una risorsa poco conosciuta e spesso sottovalutata ma di gran valore, che si trova sostanzialmente a costo zero, perché può essere raccolta come erba spontanea e che assicura un pasto gustoso e originale.
Ecco alcuni consigli per raccogliere, pulire e su come cucinare la portulaca nel modo migliore, esaltandone il gusto e la consistenza.