Il boletus edulis, volgarmente conosciuto come fungo porcino, è il più conosciuto della famiglia delle Edules. Già l'aggettivo latino, edulis, suggerisce alcune caratteristiche di questo delizioso prodotto del bosco: si tratta di funghi eduli, cioè commestibili, e riconosciuti per loro sua succulenza e carnosità. Questa varietà di funghi cresce nelle vicinanze di querce, castagni e faggi durante i mesi più caldi dell'estate (solitamente, dalla seconda metà di luglio) fino all'autunno.
Come tutti i funghi anche il porcino necessita di grandi quantità d'acqua e non sopporta bene le grandi siccità e i grandi sbalzi di temperatura. Per questo cresce nei boschi, dove il microclima è costante grazie alle fronde degli alberi e alla vegetazione circostante che permette di difendere questi splendidi prodotti dall'eccessivo caldo o, viceversa, dalle gelate invernali.
Oggi per raccoglierli adeguatamente bisogna affidarsi agli esperti cercatori di funghi e mai soltanto al buonsenso: moltissime tipologie simili al porcino possono essere altamente velenose e rappresentare un pericolo per la salute dell'uomo. Peraltro, la raccolta dei porcini nelle aree boschive italiane è limitata da decreti regionali che variano in base al territorio e che permettono la raccolta di un quantitativo massimo a giornata per persona. Queste tipologie di norme sono stabilite da consorzi specifici o comunità territoriali, come la Comunità collinare del Porcino e del Nebbiolo che tutela la raccolta di questi prodotti al fine di proteggerne le specie da una raccolta massiva. Il quantitativo può variare in base alla stagione (estate o autunno) e a determinate caratteristiche, ma soprattutto alla residenza nelle aree limitrofe al bosco e in alcuni comuni la raccolta può essere vietata il sabato e la domenica per i non residenti.
Di fatto, la raccolta di funghi, se accompagnati dai cercatori più esperti, è un'attività divertente da svolgere con tutta la famiglia e con i vostri bambini*. Se però preferite gustare comodamente a casa una pasta condita con funghi porcini, potete acquistare i funghi porcini di allevamento.
I funghi vivono in simbiosi con altri organismi, soprattutto con alberi e piante che forniscono loro la linfa e il corretto apporto nutritivo. Per questo motivo la coltivazione dei funghi porcini può risultare abbastanza complessa in terreni per la coltivazione intensiva.
Per ottenere un fungo porcino da allevamento si utilizza la tecnica della micorizzazione che consiste nel trasferire nell'area del terreno le radici fungine per instaurare rapporti di simbiosi con altre piante secondarie. Purtroppo questa tecnica è molto dispendiosa e il rapporto tra energie investite e prodotto finito è molto basso. Per questo la soluzione migliore è cercare dei venditori locali certificati che propongano i prodotti del bosco rispetto alla coltivazione intensiva di porcini provenienti da allevamenti all'estero.
Una specie che viene coltivata spesso all'estero e rivenduta in diversi paesi europei è il Boletus pinophilus, una varietà di porcino dalla cappella di color rosso mattone. Si tratta di una varietà meno aromatica rispetto al porcino nostrano, ma dotato di una buona carnosità e per questo adatto alla frittura e alla realizzazione di deliziosi secondi piatti e contorni. Il gusto e il profumo ricordano la nocciola, rimandando ai toni dolciastri dei prodotti da forno lievitati.
In ogni caso, il fungo porcino è un prodotto straordinario da cuocere con cura per esaltare al meglio la sua consistenza e il suo carattere gustoso e particolarmente saporito. Prima di gustarlo, però, è necessario effettuare una delicata operazione di pulizia. Pulire i funghi è un'operazione che richiede attenzione e cura per evitare di rompere il prodotto e di comprometterne la consistenza. Si tratta di alimenti speciali che necessitano un trattamento un po' più accurato rispetto alle altre tipologie di verdure.
Per la pulizia dei funghi porcini si procede come per tutte le tipologie di funghi, indipendentemente dalla loro forma e dalla loro dimensione:
- munitevi di un panno da cucina o di carta assorbente (possibilmente senza inchiostro colorato perché a contatto con la superficie del fungo la carta potrebbe rilasciare delle macchie su di esso) e inumiditelo sotto l'acqua corrente;
- procedete massaggiando la superficie del porcino con il panno imbevuto d'acqua a partire da gambo e risalendo verso la cappella;
- quando il panno avrà accumulato troppa terra risciacquatelo o, nel caso dei panni usa e getta, prendetene un altro. Andate avanti con quest'operazione fin quando non avrete rimosso tutta la terra dalla superficie del fungo;
- l'importante è che il fungo non venga mai a contatto con eccessive quantità d'acqua. Di fatto, il fungo è come una spugna; assorbendo troppa acqua rischierebbe di perdere definitivamente la sua consistenza carnosa e il suo contenuto aromatico compromettendo la riuscita dei vostri piatti.
Alcune scuole di pensiero consigliano di sciacquare i funghi, in questo caso i porcini, sotto un violento getto di acqua corrente, evitando di immergerli ma eliminando l'acqua con il dito passando il fungo sotto l'acqua per pochissimi secondi. Si tratta però di un'operazione che richiede rapidità e concentrazione per cui, se avete del tempo a disposizione, noi vi consigliamo di preferire l'operazione di pulizia con il panno ammorbidito con acqua che vi consentirà di avere più controllo durante tutto il procedimento.
Una volta che i funghi saranno puliti, potrete procedere con la realizzazione delle porzioni più adatte ai vostri piatti. Il taglio dipende dal risultato finale che volete ottenere. Potete tagliare la testa a rondelle e il gambo separatamente oppure tagliare delle fette oblunghe in senso verticale per ottenere delle fette da impanare con del pangrattato o della farina di polenta.
*sopra i 3 anni