Nella scelta del tipo di salmone affumicato da acquistare, l'etichetta del prodotto gioca un ruolo importante. Leggendola saprete innanzitutto l'origine geografica del salmone, e quindi se proviene da Norvegia, Scozia, Irlanda o da altre parti del mondo, che non è detto che siano le stesse dove poi viene lavorato il pesce. Se infatti in etichetta è riportata la scritta “pescato e lavorato in” vuol dire che il salmone è stato appunto pescato e lavorato nello stesso luogo indicato. Se invece leggete solo il posto in cui è avvenuta la lavorazione e quindi l'affumicatura, ciò significa che il prodotto è stato affumicato lì ma pescato sicuramente da un'altra parte.
La qualità del prodotto e la serietà dei produttori si notano sempre dall'etichetta, perché più informazioni sono riportate e più l'alimento è stato ben lavorato seguendo un processo di filiera controllata, come il salmone norvegese, la cui lavorazione segue tappe precise a partire dagli allevamenti.
Così anche per gli altri tipi di salmone devono essere indicati e garantiti i metodi utilizzati per la salagione e l’affumicatura, che può avvenire attraverso la tipica lavorazione a freddo o in salamoia oppure con iniezioni di fumo liquido.
Dopo la lettura dell'etichetta e aver annotato la data di scadenza, controllate anche che il salmone abbia un colore uniforme e scegliete possibilmente la fetta o il trancio lungo, considerato un taglio più pregiato.
Per la preparazione di piatti sfiziosi e profumati, come un'elegante tartare di salmone o qualche esotico cibo giapponese, dovrete scegliere le parti migliori di questo pesce, facendovi magari consigliare nella vostra pescheria di fiducia.
Usato crudo o cotto, fresco o congelato, il salmone ha moltissimi utilizzi in cucina: vediamo ora come trattare e utilizzare il salmone affumicato per comporre un delizioso menù di mare.