Oggi cuciniamo insieme
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certosaPresenta

Culurgiones

Ricetta creata da Galbani
Culurgiones
Prova con
Certosa 165g
Certosa 165g
Certosa. La crescenza dal gusto fresco e genuino.
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Presentazione

I culurgiones sono un tipo di pasta fresca tipica della Sardegna, in particolare della zona centro-orientale dell'Ogliastra.

Ci sono ben tre tipi diversi di culurgiones: quelli propriamente dell'Ogliastra e delle zone interne, farciti con pecorino sardo o con patate, aglio e menta; quelli della Barbagia, chiamati "culurzònes", farciti con pecorino e conditi con sugo di carne di maiale; infine, quelli che si preparano nella Sardegna meridionale, il cui ripieno è fatto a base di ricotta, uova e zafferano.

In questa ricetta troverete tutte le indicazioni per realizzare dei culurgiones ispirati a quelli della zona meridionale, farciti con un delizioso ripieno in cui useremo, al posto della consueta ricotta, la cremosa Certosa Galbani. La crescenza sarà insaporita da un pizzico di zafferano e da delicati spinaci, che daranno colore anche alla pasta. Un tripudio di odori e colori davvero emozionante!

Potrete condire questa pasta fresca come più vi piace, ma il nostro consiglio è di puntare al semplice e delicato gusto del Burro Santa Lucia e della salvia.

Media
4
40 minuti
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Ingredienti

Per la pasta:

  1. 500 g di semola
  2. 1 uovo
  3. 150 g di spinaci
  4. 100 ml di acqua
  5. sale

Per il ripieno:

  1. 250 g di Certosa Galbani
  2. 200 g di spinaci
  3. 1 uovo
  4. 500 g di patate
  5. 1 bustina di zafferano
  6. menta q.b.
  7. sale q.b.

Per il condimento::

  1. Burro Santa Lucia Galbani q.b.
  2. foglie di salvia q.b.

Preparazione

Ecco come preparare i culurgiones in modo semplice:

01

Per prima cosa, mettete a lessare le patate, poi sbucciatele e schiacciatele. Nel frattempo, lessate anche i 200 g di spinaci che vi servono per il ripieno. A fine cottura, scolateli e strizzateli.

Step 1
02

Unite gli spinaci alle patate e frullate il tutto. Aggiungete lo zafferano, le foglioline di menta, l'uovo, la Certosa Galbani e, infine, il pepe. Il ripieno è pronto!

Step 2
03

Ora dedicatevi all'impasto. In un mixer versate gli spinaci bolliti e l'uovo. Aggiungete la semola e l'acqua. Impastate fino ad ottenere un composto uniforme.

Step 3
04

Stendete la sfoglia e, con un bicchiere, ritagliate nella pasta tanti dischetti in cui adagerete al centro un cucchiaino di ripieno.

05

Richiudete su sé stessa la sfoglia e create la tipica rifinitura a spiga sovrapponendo i lati della sfoglia gradualmente, con le punta delle dita.

Step 5
06

Cuocete i culurgiones in abbondante acqua salata per 1 minuto e conditeli in padella con una noce di Burro Santa Lucia e alcune foglie di menta ben lavata.

Varianti

Come abbiamo visto, i modi per cucinare, cuocere e servire i culurgiones sono davvero tanti, persino entro il confine regionale. Ci sono molte valide idee, ad esempio, per condire questo piatto , oltre al semplice mix di burro e salvia: i culurgiones, infatti, possono essere conditi con del buon sugo di pomodoro, oppure possono essere passati in padella nello strutto, magari insaporito con qualche profumata erba aromatica come menta, maggiorana o timo. In sostanza, ricordate che quasi tutti i modi che si usano per condire e servire in tavola le ricette di tortelli e ravioli possono essere riadattati per un menù a base di culurgiones!

Anche la cottura di questa pietanza può essere sottoposta a molte golose varianti. Ad esempio, per un aperitivo con gli amici, un buffet in piedi oppure un pranzo all’aperto, i culurgiones possono essere “trasformati” in un delizioso finger food : basterà cuocerli in forno su una teglia rivestita di carta forno per almeno 30-40 minuti a 200°, finché non saranno ben dorati. I culurgiones possono essere serviti anche fritti, dopo averli immersi in olio di semi bollente, riscaldato ad una temperatura di almeno 170°C, e poi lasciati raffreddare su della carta assorbente da cucina.

In un primo momento, forse, la chiusura a spiga dei culurgiones può apparire un po’ complessa: quella graziosa – ma funzionale – piega della pasta, ottenuta pizzicando insieme i lembi del raviolo con l’aiuto dei soli polpastrelli, non avrà più segreti una volta presa la giusta manualità. Occorre infatti solo molta pratica e tanta pazienza: la spighitta (così si chiama) non vi riuscirà forse al primo tentativo, ma le prime volte potete aiutarvi con un foglio di carta da forno, da mettere tra il palmo della mano e la sfoglia (in modo che questa non si riscaldi eccessivamente) o inumidire leggermente la punta delle dita con olio o acqua per chiudere meglio i lembi di pasta.

Infine, riguardo alla farcia , tenete a mente che la proposta è talmente versatile che può essere rielaborata in base ai gusti e alle preferenze di chi cucina : nel ripieno di patate, si possono aggiungere altri tipi di verdure a foglia, ma anche aromi come peperoncino, uno spicchio d’aglio ben tritato, del prezzemolo o della frutta secca.

Tenete a mente che, se qualcuno tra i vostri ospiti non gradisce il sapore o l'odore dell' aglio , è possibile sostituire quest'ultimo con un buon soffritto di cipolle : una licenza poetica più che giustificata, dal momento che si usa adottare questa modifica in molte zone dell'Ogliastra.

Nella Sardegna meridionale , invece, e in particolare nella zona di Campidano, si usa arricchire il ripieno con un pizzico di noce moscata , e in alcuni casi non manca nemmeno un'abbondante grattugiata di pecorino sardo .

E sulla costa , invece, che succede? Non penserete che i culurgiones siano prerogativa della Sardegna interna! A Gallura, ad esempio, troverete degli ottimi culurgiones locali, la cui principale caratteristica è quella di essere aromatizzati con scorza di agrumi (prevalentemente limone e arancia): perfetti da gustare con un bel panorama sul mare!

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