La pinsa: storia e origine della pizza romana
Pane, pizza, focacce, piadine, panini… e chi più ne ha più ne metta! La gastronomia italiana contempla un numero quasi infinito di prodotti da forno, che sono importantissimi nella vita quotidiana di grandi e bambini*: a pranzo o a cena, a colazione o a merenda, c’è sempre una fetta di pane, uno spicchio di pizza, un grissino, una fetta biscottata o un qualsiasi altro lievitato a portata di mano.
Ma oggi parleremo di qualcosa di diverso: diverso perché appartiene a un’area geografica ben precisa, ma è celebre in tutta la Penisola; diverso perché ha le sue regole e una ricetta inequivocabile, ma molte somiglianze con la pizza; diverso perché è versatile e pratico come pochi altri prodotti da forno, ma sa accontentare proprio tutti. Stiamo parlando della pinsa, una particolare pizza romana che ha origini molto antiche e una lunga storia.
In questo articolo parleremo proprio delle vicissitudini di questa ricetta, del luogo e del tempo in cui è nata, dell’uso che se ne fa attualmente e delle piccole grandi trasformazioni che hanno interessato la pinsa nel corso degli anni. Una storia interessante, che ci aiuta a comprendere il vero significato – e con questo anche il vero sapore – di questo straordinario impasto.
Parleremo, però, anche della ricetta e dei suoi ingredienti, di come realizzare una pinsa a regola d’arte, con trucchi e suggerimenti, e di qualche golosa idea per condirla in modo creativo e gustoso. Scopriremo, infine, anche le differenze che la caratterizzano rispetto alla comune pizza napoletana e come, in qualche modo, la pinsa potrebbe essere definita un suo antenato: una convinzione abbastanza affermata, non solo tra i buongustai della Capitale!
* sopra i 3 anni