I tagli di carne di bovino considerati di prima scelta provengono dalla regione della coscia e da quella dorso-lombare del bovino. La carne proveniente da queste regioni ha il giusto bilanciamento tra massa muscolare e massa grassa e poco tessuto connettivo, perché è quella che ha lavorato meno, durante la vita dell'animale, e risulta quindi particolarmente tenera e saporita.
Partiamo dalla lombata. Questo taglio si ricava dal quarto posteriore dell'animale e si divide in lombata anteriore, da cui si ricavano le costate, e lombata posteriore, da cui provengono anche le pregiate fiorentine, con l'osso dalla caratteristica forma a T.
La lombata può essere cucinata al forno o alla griglia. Se disossata, si ottiene il roast beef, che è il taglio ideale per preparare degli arrosti.
Con la lombata e i tagli da essa ricavati si possono preparare tante ricette diverse, come la lombata di vitello al forno, la fiorentina alla griglia e il roast beef in padella.
Volete sapere come cucinare la fiorentina al forno, senza usare il barbecue? Ecco la ricetta.
Procuratevi una fiorentina di almeno 800 g di peso, 1 cucchiaio di senape e dell'olio extra vergine di oliva. Estraete la carne dal frigorifero almeno un'ora prima di cuocerla, tamponatela con della carta assorbente e massaggiatela su entrambi i lati con dell'olio extra vergine.
Versate un po' di olio in una padella. Quando sarà ben calda mettete a cuocere la fiorentina, scottandola su tutti e due i lati, fino a che non appaiano ben sigillati.
Nel frattempo preriscaldate il forno a 250°. Quando la carne sarà ben sigillata, spennellatela con la senape, disponetela su una griglia posta su una teglia e cuocetela nel forno ventilato per circa 15-16 minuti.
Una volta pronta, lasciate riposare la fiorentina per almeno 5 minuti prima di tagliarla a fette e servirla con il contorno che preferite.
Dalla lombata si possono ricavare anche i classici nodini di vitello, che sono ottimi cucinati in padella con burro, salvia e rosmarino.
Per preparare la ricetta avrete bisogno di: 4 nodini di vitello; 80 g di Burro Santa Lucia Galbani; 8 foglie di salvia; 2 rametti di rosmarino; 1/2 bicchiere di vino bianco; 300 ml di brodo vegetale; sale q.b.; pepe q.b.
Per prima cosa, battete leggermente i nodini, così da ammorbidirli un po', poi sistemateli in un tegame. Preparate un trito di salvia e rosmarino e spargetelo sopra ai nodini di vitello, poi ricoprite il tutto con qualche fiocchetto di Burro Santa Lucia. Portate il tegame sul fuoco e, mantenendo una fiamma medio bassa, fate rosolare bene i nodini su un lato, poi rigirateli. Cuoceteli per circa 4 minuti per parte. Dopodiché salateli e insaporiteli con una generosa macinata di pepe.
Sfumate il tutto con il vino bianco e fate evaporare. Poi versate nel tegame due mestoli di brodo, copritelo con il coperchio e cuocete per circa mezz'ora a fiamma bassa, aggiungendo dell'altro brodo se dovesse essere necessario. A fine cottura, nel tegame si sarà formata una bella salsina color nocciola.
Spegnete la fiamma, impiattate i nodini di vitello e spargeteci sopra un po' di salsina, che avrete precedentemente filtrato.
Passiamo al filetto, che è di sicuro il taglio più pregiato, e costoso, del bovino. Si trova appena sotto la lombata e risulta particolarmente tenero e succoso perché privo di nervi.
Adatto alle cotture in padella, al forno o al barbecue, si utilizza anche a crudo per preparare saporite tartare o per le cotture a bassa temperatura. Tra le ricette più famose con il filetto ci sono il filetto al pepe verde e il filetto alla wellington.
Il filetto può anche essere suddiviso in due parti: la fesa di filetto, cioè la sua parte iniziale, particolarmente indicata per cotture alla griglia; il cuore di filetto, cioè la sua parte centrale, conosciuta anche come chateaubriand.
Il cuore di filetto ha una forma regolare ed è utilizzato per la preparazione della famosa ricetta dello chateaubriand con salsa bernese.
Tra i tagli più pregiati del bovino troviamo anche la fesa, che è posizionata nella parte interna della coscia dell'animale: se utilizzata intera, è perfetta per preparare dei succulenti arrosti.
Dalla fesa si ricavano anche le classiche bistecche da cuocere in padella o sulla griglia. Per renderle più gustose, potete preparare le bistecche alla pizzaiola.
Gli ingredienti di cui avrete bisogno, per una portata per 4 persone, sono: 4 bistecche di fesa di almeno 1 cm di spessore; 300 g di pomodori pelati; 2 spicchi d'aglio; 5 cucchiai di olio extra vergine di oliva; 1 cucchiaino di capperi; sale q.b.; origano q.b.; pepe q.b.
Mettete sul fuoco una padella con un filo d'olio e, quando sarà calda, adagiate al suo interno le bistecche. Mantenendo la fiamma vivace, cuocete la carne per circa 2 o 3 minuti per lato. Poi abbassate la fiamma e proseguite la cottura per altri 3 minuti, rigirandole ancora una volta.
Nel frattempo, versate un filo d'olio in un'altra padella e, quando sarà caldo, aggiungete i pomodori pelati tagliati a cubetti, gli spicchi d'aglio sbucciati e schiacciati, l'origano e i capperi. Insaporite il tutto con sale e pepe e unite le bistecche.
Coprite la padella con il coperchio, abbassate la fiamma e lasciate cuocere le bistecche alla pizzaiola per altri 8-10 minuti, rigirandole di tanto in tanto. Servitele ben calde.
La noce si trova invece sulla parte esterna della coscia del bovino, all'inizio dell'anca. Ha una forma tonda, leggermente allungata, ed è anch'essa piuttosto tenera. Dalla noce si ricavano delle ottime bistecche e fettine un po' più sottili da impanare o scaloppare.
Lo scamone si trova tra il filetto e l'anca dell'animale, sul gluteo. È un taglio dal quale si ricavano delle fettine piuttosto spesse, che dà il meglio di sè anche negli stracotti e nei brasati. Non è indicato, invece, per le cotture in umido.
Sia lo scamone che la lombata possono anche essere chiamati con il nome di controfiletto, termine che si utilizza per indicare i tagli che si trovano vicini al filetto.
La sottofesa è uno dei tagli più grandi del bovino. La si ricava dalla parte laterale della coscia e può essere impiegata per preparare stufati, scaloppine e fettine impanate. Non è adatta per le cotture in umido e per il bollito.
Il girello è un taglio dalla forma leggermente rettangolare, che si ricava dalla parte esterna posteriore della coscia. Da esso si ricavano saporiti arrosti ed è ideale per realizzare il vitello tonnato e il roast beef in padella.