Oggi cuciniamo insieme
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Yogurt GalbaniPresenta

Pita kebab

Ricetta creata da Galbani
Pita kebab
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Presentazione

Avete mai sentito parlare di pita gyros? Pensate di averla assaporata in un viaggio in Grecia, ma non vi ricordate esattamente sapori e composizione? Volete ricreare in casa qualcosa di simile, oppure preparare un delizioso pranzo al sacco da portare con voi in una gita fuori porta? O, semplicemente, avete voglia di qualcosa di sfizioso e goloso, magari per un momento di famelico appetito dopo una giornata intensa o per accompagnare un momento di relax? Ebbene, questa è l’occasione perfetta per realizzare in casa una buonissima pita kebab, un piatto unico dal sapore orientale e dal gusto saporito e saziante.

La pita greca è un piccolo panino di forma tonda e appiattita, un tipo di pane lievitato che spopola in Grecia e, in varianti piuttosto simili (come il pane arabo), anche in gran parte del Medio Oriente. È per questo che non è così raro vedere la pita farcita – oltre che con carne di maiale cotta su spiedo, come si fa con il gyros – con la carne kebab, come in uso in alcune zone del Magreb, del Nord Africa e più in generale nel bacino del Mediterraneo. Qui è considerato ben più che semplice street food: piuttosto, è una pietanza antica che ha radici profonde nella cultura e nella gastronomia dei popoli intorno al mare.

In questa ricetta accompagneremo la pita kebab con una deliziosa salsa allo yogurt, d’ispirazione mediorientale, composta a partire da un vasetto di Yogurt Intero Galbani, una base ideale per realizzare creme e salse d’accompagnamento ai vostri particolari piatti orientali.

Facile
4
35 minuti
150 minuti di lievitazione
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Ingredienti

Per l’impasto:

  • 200 g di farina
  • 120 g di acqua
  • 5 g di lievito di birra fresco
  • 6 g di sale
  • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva

Per la farcitura:

  • 200 g di carne kebab
  • mezzo cucchiaino di cumino in polvere
  • mezzo cucchiaino di cucchiaino di paprika affumicata
  • 2 pomodori
  • una cipolla
  • insalata iceberg q.b.
  • cavolo cappuccio q.b.
  • sale q.b.

Per la salsa yogurt:

  • 125 g di Yogurt Intero Galbani
  • mezzo spicchio d’aglio
  • foglie di menta q.b.
  • foglie di basilico q.b.
  • succo di limone q.b.
  • un cucchiaio di olio extravergine d'oliva

Preparazione

Per preparare la pita kebab, non occorre che un po’ di pazienza e qualche piccola accortezza. Ecco i passi da seguire!

01

In una ciotola capiente, versate la farina e il lievito ben sbriciolato e mescolate con cura, aggiungendo l'acqua un po' alla volta. Dopo aver lavorato accuratamente l’impasto, aggiungete il sale. Otterrete quindi un panetto liscio e omogeneo: copritelo con un canovaccio e lasciatelo lievitare in un posto caldo e asciutto, per circa due ore.

02

Trascorso il tempo di lievitazione, dividete il panetto in 4 dosi, date loro la forma di una pallina e stendete la pasta su una spianatoia ben infarinata, formando 4 dischi dello spessore di circa mezzo centimetro. Lasciate lievitare la pasta per un’ulteriore mezz’ora.

03

Nel frattempo, preparate gli ingredienti della farcitura: lavate e tagliate a striscioline l’insalata e il cavolo cappuccio, affettate i pomodori e (in modo molto sottile) la cipolla, riscaldate la carne kebab in una padella insieme alle spezie e aggiustate di sale.

04

Preriscaldate il forno a 250° e infornate le vostre pite per circa 5 minuti: in cottura si gonfieranno e diventeranno ben dorate. Sfornatele e lasciatele intiepidire. Nel frattempo preparate la salsa yogurt mescolando lo Yogurt Intero Galbani con un trito di aglio, basilico e menta, succo di limone e il cucchiaio di olio d’oliva.

05

Componete quindi la vostra pita kebab: tagliate in senso orizzontale ogni pita, ma senza separare le due meta, come a voler creare una tasca. Inserite all’interno un cucchiaio di salsa yogurt, poi insalata, cavolo cappuccio e pomodori, qualche rondella di cipolla e infine la carne kebab in abbondanza. Terminate con un’altra piccola dose di salsa yogurt e servite.

Varianti

La pita è una focaccia molto versatile, che si adatta a tantissimi usi, e ad altrettante farciture. Abbiamo già accennato all’uso che se ne fa in Grecia, in cui la pita è utilizzata per accogliere al suo interno delle sottili striscioline di carne cotta allo spiedo, dal buon sapore rustico di brace, insieme ad abbondante insalata, pomodori, cipolla e, nelle versioni più abbondanti e golose, verdure varie e patatine fritte.

Allo stesso tempo, in altri luoghi la pita – o sue varianti – è farcita con carni di ogni tipo, compresa quella di pollo, che può essere speziata all’orientale con aggiunta di curry, cumino o curcuma in polvere. Un’ottima idea, data la particolare forma della pita e la grande tasca che si taglia al suo interno, è quella di farcire questo particolare panino con un sugoso spezzatino, che si può realizzare a base di carne di vitello o di manzo e abbondante passata di pomodoro. Le pite in avanzo, inoltre, potranno essere servite come pane ed essere utilizzate per un’appetitosa scarpetta. Per una variante vegetariana, invece, sostituite la carne con delle saporite polpette di ceci: non è affatto complicato capire come fare i falafel in casa, e sono ottimi con la pita!

Se invece gradite una variante dal gusto più leggero, provate a realizzare questa stessa ricetta con la farina integrale, e a diminuire la quantità di spezie e salsa d’accompagnamento. Molte persone non gradiscono il sapore dell’aglio o della cipolla: sia la salsa yogurt sia la farcitura possono essere composte anche senza questi ingredienti. Una valida alternativa alla salsa qui proposta può essere costituita, inoltre, dalla salsa tzatziki, a base di yogurt e cetrioli, dal sapore avvolgente e rinfrescante.

Suggerimenti

Come abbiamo spiegato, realizzare la pita kebab è tutt’altro che complicato: un piatto semplice, alla portata di tutti, a patto che si abbia la pazienza di attendere i giusti tempi di riposo dell’impasto.

La lievitazione è infatti uno dei punti cruciali di questa ricetta: siate sempre attenti a proteggere l’impasto da spifferi e correnti d’aria. Lasciate riposare la pasta ben coperta da un canovaccio pulito, e se possibili mettetela in una ciotola dentro il forno spento, con la luce accesa.

Se siete abbastanza pratici di lievitazione e simili, potete inoltre realizzare l’impasto della pita a partire dal lievito madre, in sostituzione del comune lievito di birra fresco o secco: in questo modo il panino sarà ancora più fragrante e si taglierà con maggior facilità, senza rompersi.

Un buon consiglio riguarda inoltre il momento in cui si cuoce la pita: ogni forno è leggermente diverso e la pita cuoce in fretta, quindi vi suggeriamo di tenere d’occhio la cottura, in modo che la vostra pietanza non si bruci. Affinché la pita si gonfi correttamente inoltre, è meglio preriscaldare la teglia sulla quale verranno cotte le pite insieme al forno, e adagiare la pasta direttamente sulla teglia antiaderente bollente.

Un ultimo consiglio sulla lievitazione riguarda l’uso della farina: nel caso in cui aveste problemi nel far crescere le vostre pite, provate a sostituire parte della farina 00 con della farina Manitoba, che è particolarmente adatta ai prodotti lievitati.

Consumate le vostre pite appena le farcite: se prevedete di mangiarle ore dopo la preparazione del panino, evitate di aggiungere la farcitura se non all’ultimo momento, specie la salsa yogurt.

Curiosità

L’Italia è il paese della pasta e della pizza, questo è risaputo. Meno conosciute sono invece le radici comuni di varie preparazioni, comuni a tanti dei Paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo.

Gli impasti a base di acqua e farina hanno caratterizzato la gastronomia povera e rurale di quasi tutte le civiltà, perché il grano era uno tra i cereali più comuni e a buon mercato che si potesse trovare, fin dall’antichità. Impasti di farina e acqua per realizzare delle focaccine tonde erano ben conosciuti, secondo gli studi, fin dagli Egizi.

È però nell’antica Mesopotamia, il lembo di terra tra i fiumi Tigre e Eufrate e culla della civiltà contadina dell’antichità, che sembra siano state rinvenute le prime tracce di focaccine farcite nello stesso modo in uso ai giorni d’oggi, e con la stessa forma.

Da qui, la pita sembra si sia diffusa in Grecia, dove assunse il nome odierno di pita (o pitta)e dove ancora oggi se ne fa largo uso; in breve divenne così celebre che la ricetta si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo.

Al giorno d'oggi la sua morbida mollica può essere assaporata in ogni angolo del mondo, grazie anche alla fortuna che la pita ha trovato insieme al kebab, usato come farcitura. Molta della sua fortuna si deve anche a una nuova passione per la cucina etnica e per quella fusion.

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