Cucina tipica valdostana
La Valle D’Aosta è la regione più piccola d’Italia ed è come un quadro incorniciato dai monti più alti della nostra nazione. Confina con la Francia, la Svizzera e il Piemonte cui si deve la maggiore influenza culinaria e non. La Valle d’Aosta ha un passato gastronomico fondato su piatti semplici, rustici e prodotti con le risorse locali e che sono diventati famosi per la loro genuinità e bontà.
La cucina valdostana è quella tipica montanara, gustosa e sostanziosa. Grazie al suo clima freddo, oltre le patate, le rape, i porri e le cipolle sono molto diffuse le coltivazioni di cavolo e verza, utilizzati per zuppe e minestre buonissime. Probabilmente l’uso del riso, alimento che si conserva bene nel tempo, deriva dalle usanze dei piemontesi, originari abitanti della Valle d’Aosta. L’assenza del frumento giustifica invece la produzione del pane di segale e il largo uso della farina di mais che, come il riso, è preferita agli altri tipi di farina per la sua lunga conservazione.
La più antica influenza romana ha introdotto invece l’uso dell’orzo nelle minestre. La cucina valdostana non ha come condimento principale l’olio che è stato invece sostituito dal burro o altri grassi di origine vegetale e animale. L’unico olio che è stato possibile produrre è quello di noci, che è però a breve conservazione e non è adatto a tutte le preparazioni. Sin dai tempi più antichi sono stati fondamentali gli allevamenti di bestiame per la produzione del latte, con cui sono stati creati i famosi formaggi bovini e caprini locali, ed in particolare la Fontina, divenuta simbolo della Valle d’Aosta e che ha anche conquistato il marchio DOP.