Le capesante si prestano a tantissime preparazioni diverse, adatte alle diverse occasioni e stagioni. Il loro gusto dolce e il loro profumo caratteristico le rendono irresistibili per tutti e perfette soprattutto per i pranzi e le cene più distinte e raffinate. Si possono combinare, per esempio, con delle verdure di stagione, oppure con le salse e i condimenti più diversi, ma anche con ingredienti altrettanto particolari come i legumi, le uova o la frutta secca. Esistono diverse salse per pesce che possono essere accompagnate con le capesante, anche se in molti preferiscono mangiarle da sole.
Tra le ricette più quotate c’è senz’altro quella delle capesante gratinate, una preparazione già molto nota nei tempi antichi e sfruttata in tutto il mondo; le capesante, però, sono ottime anche al forno o in padella, nei risotti di pesce o in generale nei primi piatti, incluse zuppe, creme e vellutate, oppure come antipasto nella pasta sfoglia o in altre preparazioni dal sapore delicato.
Di norma, la parte bianca del frutto, ossia la noce, è sempre consumata intera, mentre con il corallo, la parte arancione, è possibile presentare tantissime creme. Fate soltanto attenzione ai tempi di cottura: la polpa della capasanta, sia nella parte bianca che in quella arancione, è molto tenera e succosa, e un tempo di cottura eccessivo potrebbe portare a farla seccare. Anche per questo, in molte ricette, anche quando è previsto che la capasanta sia associata ad altri ingredienti da cuocere, questi vanno cotti a parte e per primi, mentre il frutto della capasanta deve essere rigorosamente preparato per ultimo.
La ricetta più diffusa per la preparazione delle capesante è sicuramente quella delle capesante gratinate al forno, presente da anni in tantissime case d’Italia tra la vigilia di Natale e il cenone di capodanno. Per prepararle vi occorrono solo le capesante e gli ingredienti per la farcia, ovvero (considerando una dose necessaria per circa una decina o una dozzina di capesante) 50 grammi di pangrattato, 50 grammi di formaggio Grana grattugiato, due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva, un mazzetto di prezzemolo, sale e pepe quanto basta; anche se alcuni sono soliti aggiungere alcune spezie come timo o erba cipollina, è comunque sconsigliabile caricare eccessivamente il ripieno, per non coprire il sapore tenute e delicato della capasanta.
La preparazione delle capesante gratinate è molto semplice e veloce. Dovete, innanzitutto, pulire a dovere le capesante, e risciacquarle bene per lavare via la sabbia residua. Asciugatele con cura e mettetele da parte; nel frattempo, preriscaldate il forno a 200° circa. Iniziate poi a preparare il ripieno, mescolando in una scodella il pangrattato con il formaggio grattugiato, il prezzemolo tritato, l’olio, il sale e il pepe. A questo punto, mettete di nuovo ciascuna capasanta in una delle conchiglie, e copritele con un cucchiaio circa di ripieno, per poi metterle nel forno.
Il tempo di cottura, come sempre per le capesante e gli altri frutti di mare delicati, non deve essere eccessivo: bastano 10 minuti, al massimo 15, con il grill acceso. In questo modo sarete sicuri che la capasanta rimarrà succosa e tenera, mentre il misto di pangrattato e formaggio si gratinerà a dovere. Alcuni, per non rischiare di seccare le capesante, preferiscono prima rosolarle in padella per un minuto con pochissimo olio, e poi riporle nella conchiglia con il ripieno, infornandole solo per 3 o 4 minuti. Comunque le prepariate, non appena sono pronte, servite le capesante direttamente nei piatti da portata, accompagnando a piacere con una insalatina, con delle verdure di stagione o con altri contorni per pesce. È fortemente raccomandato di consumarle subito, appena fatte: se la capasanta si raffredda e viene riscaldata, tende a diventare dura e gommosa.
In tanti, però, non apprezzano le cotture troppo elaborate: anche il semplice ripieno per le capesante gratinate, infatti, inevitabilmente finisce per alterare il sapore di base del frutto di mare. Per tutti quelli che vogliono mantenere il più possibile inalterato il gusto della capasanta, allora, viene in soccorso una ricetta semplicissima: le capesante alla griglia (o alla piastra), una preparazione perfetta soprattutto per le capesante appena pescate, da gustare il più possibile senza interferenze.
Vi basterà pulire per bene le capesante, lavarle e asciugarle, e poi metterle per qualche minuto (da un quarto d’ora a mezz’ora al massimo) in una salsa per la marinatura. Si sconsiglia l’uso di aceto o vino, che copre l’aroma della capasanta: utilizzate invece una base di acqua e olio extravergine d’oliva, sale e pepe, e poche spezie ed erbe aromatiche a piacere. Trascorso il tempo di marinatura, estraete le capesante e cuocetele sulla griglia ben calda (oppure sulla piastra) per uno o due minuti; è importante girarle molto spesso in questa fase, perché non si induriscano e non si brucino. Le capesante sono pronte: potete servirle nella loro conchiglia senza altri condimenti. Questa preparazione è ideale in un buffet di antipasti di pesce sfiziosi, oppure per cominciare una bella cena a base di pesce.
Ma le capesante non devono per forza fare la parte dell’antipasto: possono diventare anche l’ingrediente principale di un primo piatto fine ed elegante, il risotto con le capesante. Si prepara in pochi minuti, e vi offre la garanzia di stupire sempre i vostri ospiti. Oltre che pulire e lavare le vostre capesante, dovrete avere un’accortezza in più questa volta: separare la noce dal corallo (ossia la parte bianca da quella arancione). Il corallo deve essere tritato e messo a soffriggere assieme a un po’ di cipolla in una padella con dell’olio extravergine d’oliva.
Dopo un paio di minuti, versate il riso e tostatelo ancora per uno o due minuti, quindi sfumate con del vino bianco secco e cominciate la cottura con il brodo vegetale. Quando manca poco alla fine della cottura, prendete le noci e rosolatele in un’altra padella con dell’olio, sale e pepe, per circa tre minuti. Per finire, mantecate il risotto con del burro e del formaggio grattugiato, e poi impiattatelo, disponendo al di sopra alcune noci di capasanta e un po’ di prezzemolo tritato.
Infine, tutti i puristi non possono che preferire le capesante crude. È vero, si tratta di una prelibatezza, e del modo migliore di gustare la capasanta, però è una preparazione che va fatta solo se il mollusco è stato pescato, mantenuto e pulito con la massima cura; alcuni preferiscono anche abbattere le capesante prima di gustarle crude. In ogni caso, la ricetta è semplicissima e davvero gustosa: dovete far marinare per una o due ore le capesante (pulite e lavate come al solito) in una salsa a piacere, con una base di acqua e olio. Si consiglia di utilizzare anche del sale e del pepe, un po’ di prezzemolo e volendo un tocco di aglio tritato. A questo punto riprendete il frutto, tagliate la noce in tre parti e lasciate intero il corallo, e disponeteli nuovamente all’interno della loro conchiglia. Prima di servire, irrorate a filo con la salsa usata per la marinatura.