Chiunque abbia anche solo un po’ di dimestichezza con la cucina sa che, per pulire le seppie e, in generale, anche altre tipologie di pesci e molluschi, sono necessari degli strumenti e degli attrezzi particolari. Nello specifico, è necessario munirsi della coltelleria adeguata alla pulizia del pesce, che deve essere di buona qualità e comprendere tutti i pezzi fondamentali: un coltello per filettare (senza dubbio il più importante), ma anche un coltello più grosso e affilato di tipo Sashimi o Deba, delle pinze e delle forbici apposite.
Cominciamo dal coltello per sfilettare. Il coltello da filetto è dotato di una lama particolarmente flessibile, ed è possibile quindi impiegarlo agevolmente per rimuovere la spina dorsale di ogni tipo di pesce, ma anche per la carne o, in questo caso, per eliminare l’osso della seppia e in generale le viscere. Grazie alla lama flessibile, sottile e ben affilata, il coltello per sfilettare può facilitare e velocizzare il taglio, rendendolo più preciso ed evitando di rovinare la materia prima.
Per scegliere un buon coltello per sfilettare occorre considerare, innanzitutto, quanto si desidera che sia flessibile la lama: per pulire una seppia può essere adeguata una lama mediamente flessibile, mentre in altri casi può servire una lama più o meno flessibile, anche in base alla propria manualità. Anche la lunghezza della lama è importante: più questa è lunga, meno il coltello diventa maneggevole e flessibile.
È anche essenziale che il coltello sia composto di un buon acciaio inossidabile, eventualmente anche con leghe pensate per essere più resistenti o con finiture particolari (p. es. in titanio o in materiale antiaderente), e soprattutto che sia molto affilato e tagliente. Il coltello per sfilettare deve avere una lama sottile, una punta acuminata e un bordo non seghettato ma liscio, altrimenti anziché tagliare il pesce tenderà a strapparlo. Infine, attenzione al manico: perché il coltello offra una buona presa, il coltello deve avere un certo spessore, ed essere composto di un materiale resistente e ben saldo, che offra un attrito adeguato (per impedire scivolamenti in fase di taglio) e che non rischi di rompersi o rovinarsi.
Oltre al coltellino per filettare, vi occorreranno dei coltelli di dimensioni maggiori, per le seppie come per il resto del pescato. È consigliabile utilizzare due tipologie di coltelli che trovano vasto impiego nella cucina giapponese, in quanto questa fa largo uso di pesce: il coltello sashimi e il coltello deba. Si tratta di coltelli dalla lama più spessa, con taglio asimmetrico e lama generalmente lunga.
Il coltello sashimi, detto anche coltello yanagiba, è particolarmente indicato per affettare il pesce da crudo, grazie alla lunghezza della sua lama (compresa tra i 15-20 cm e i 25-30 cm). Il taglio è asimmetrico e la lama deve essere rigorosamente affilatissima, come esige l’utilizzo giapponese: il coltello sashimi, come suggerisce il nome, è infatti il più utilizzato per la preparazione di questo tipo di piatto. Si può usare quindi per tagliare tranci di pesce (tonno, salmone, pesce spada e così via) ma anche per ottenere un taglio preciso, pulito e regolare della seppia, tanto nella fase di pulizia quanto in quella di preparazione vera e propria.
Per quanto riguarda il coltello deba, invece, siamo di fronte a un attrezzo maggiormente solido e pesante, sempre con taglio asimmetrico e una lunghezza più variabile (dai 10 cm ai 30 cm) per adattarsi alle differenti tipologie di alimenti da trattare. È un coltello imponente, che si può utilizzare con successo per pulire le parti ossee del pesce, la cartilagine, la spina dorsale o per eliminare la testa, anche della seppia; è consigliato però anche per trattare la carne o cibi particolarmente duri.
Un altro strumento che non può mancare sono le pinze per il pesce, utilizzate sia per togliere le lische dai pesci interi che, nel caso delle seppie, per rimuovere eventuali schegge o parti di osso. In commercio si possono trovare tante pinzette differenti, variabili per lunghezza, larghezza, tipologia di taglio e così via. Si consiglia di dotarsi di una pinza con lunghezza attorno ai 12 cm o 15 cm e larghezza del taglio di almeno 1 cm, così da rimuovere tutti gli elementi duri di scarto con maggiore facilità.
Infine, non si possono trascurare le forbici da pesce: sono indispensabili per la pulizia dei pesci con pinna e coda, allo scopo di eliminare queste parti e di sventrare ed eviscerare ciascun esemplare, ma sono sempre molto utili anche quando si tratta di preparare altri piatti di mare, dai gamberi agli scampi, dalle mazzancolle a, appunto, le seppie. Le forbici non possono essere, naturalmente, identiche a quelle che si utilizzano in casa per le altre faccende, ma devono essere appositamente pensate per il pesce, con una fattura robusta, una lama in acciaio inossidabile e una impugnatura in materiale plastico lavabile, tale da offrire un buon attrito anche quando si hanno le mani unte o bagnate. La lunghezza della lama dipende dal pesce da pulire: per tagli di precisione si consigliano le lame di dimensioni inferiori, adattabili un po’ a tutte le circostanze.
Per i lavori su pesci o molluschi di piccola taglia è bene utilizzare sempre una forbice con lama dentata e con una punta particolarmente pronunciata, grazie alla quale sarà possibile tagliare con più agio gusci e cartilagini.