Oggi cuciniamo insieme
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Santa LuciaPresenta

Cinghiale in umido

Ricetta creata da Galbani
Cinghiale in umido
Santa Lucia. Lo spirito creativo di Galbani.
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Presentazione

Per chi ama la selvaggina, la carne di cinghiale è una vera leccornia che tuttavia richiede una lunga preparazione e una lenta cottura, per cui è necessario organizzarsi con i tempi se desiderate cucinare un ottimo cinghiale in umido.

Il cinghiale, cacciato e cucinato fin da tempi assai remoti, ha infatti una carne molto dura ed odorosa, che vi consigliamo di far marinare assieme a un mix di verdure e odori e poi di cucinare tenendola sempre in ammollo nel sugo, con una cottura in umido.

Per ammorbidire la carne vi sarà d'aiuto il Burro Santa Lucia, che userete per scottarla un poco prima di spruzzarla con un buon vino rosso corposo e di coprirla con abbondante polpa di pomodoro. Immancabile accompagnamento saranno le erbe aromatiche e le olive, che daranno un tocco di sapore in più alla vostra preparazione.

Il cinghiale in umido, in modiche quantità, può essere servito come secondo ma, sporzionato con maggiore generosità, può costituire un ottimo piatto unico, ricco di sapore, da gustare in compagnia della vostra famiglia o dei vostri amici.



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135 minuti
Marinatura: mezza giornata
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Ingredienti

  1. 800 g di carne di cinghiale
  2. 2 gambi di sedano
  3. 2 carote
  4. 1 cipolla
  5. 300 g di pomodori pelati a pezzettoni
  6. 250 g di olive nere senza nocciolo
  7. 40 g di Burro Santa Lucia Galbani
  8. 1 bicchiere di aceto
  9. 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  10. un rametto di alloro
  11. un rametto di rosmarino
  12. 2 pezzetti di peperoncino
  13. un bicchiere di vino rosso
  14. un pugno di sale grosso
  15. un pizzico di sale fino.

Preparazione

Un importante accorgimento per preparare il cinghiale in umido è farlo marinare per tutta la notte, per poi cucinarlo il giorno dopo, in maniera che la carne perda il suo caratteristico sapore selvatico e si ammorbidisca ed insaporisca.

Per fare ciò lavate la carne di cinghiale e tagliatela a pezzettini a mo' di spezzatino. Mettetela quindi in un tegame ampio, assieme alle verdure e agli aromi che ne assorbiranno l'odore: 1 gambo di sedano, 1 carota, mezza cipolla, qualche foglia di alloro e di rosmarino. Sommergete il tutto con acqua, versateci un bicchiere di aceto e un pugno di sale grosso e lasciate marinare per tutta la notte.

Il giorno dopo liberatevi dell'acqua e degli aromi e riprendete la vostra carne di cinghiale. In un nuovo tegame fate soffriggere nell'olio un trito fatto con il sedano, la carota e la mezza cipolla rimasti. Aggiungete poi anche il rosmarino e l'alloro.

A questo punto fate sciogliere il Burro Santa Lucia e poi scottateci la carne, per fare in modo che si ammorbidisca. Una volta ammorbidita sfumatela con un bicchiere di vino rosso e poi aggiungete la polpa di pomodoro, le olive nere ed il peperoncino.

A piacere potete decidere di aggiungere qualche aroma ulteriore, come bacche di ginepro, foglie di salvia e rametti di rosmarino.

Date una bella mescolata e ponete un coperchio sopra il tegame. Lasciate cuocere il vostro cinghiale per almeno un paio d'ore, controllando la cottura di tanto in tanto.

Una volta che il sugo si sarà un poco ritirato e la carne sarà diventata bella morbida ed aromatica, togliete la pentola dal fuoco e servite il vostro cinghiale in umido.

Curiosità

La carne di cinghiale, come tutta la selvaggina, ha un sapore molto forte che va mitigato con due processi: la marinatura, come nella versione in umido che vi abbiamo descritto, e la speziatura con aromi che richiamino il sottobosco, come grani di pepe e bacche di ginepro.

La nostra penisola ci regala innumerevoli tipologie di ricette, divise per regione, nelle quali la carne di questo animale selvatico viene declinata in diverse maniere.

In Toscana, soprattutto in Maremma nelle cui campagne il cinghiale regna sovrano, sono tipiche le pappardelle al ragù di cinghiale in versione rossa, con la salsa di pomodoro. In Umbria invece le stesse pappardelle sono preparate nella versione in bianco, con abbondante pepe nero e salvia.

Il secondo piatto più diffuso da nord a sud è però il cinghiale in umido, meglio conosciuto come cinghiale alla cacciatora. Comunque lo si chiami, il segreto per questo eccellente stufato sta nella rosolatura. Questo passaggio è fondamentale per sigillare bene i succhi della carne e per preservare al massimo la sua succulenza.

Un piccolo consiglio per servire al meglio il cinghiale in umido: preparate dei crostoni di pane sui quali avrete strofinato 1 spicchio d'aglio e del rosmarino. Servite lo stufato con delle patate arrosto e questi profumati crostoni croccanti. Questo contorno è perfetto per un pranzo della domenica o per una cenetta rustica e gustosa.

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