I panigacci ricordano una sorta di piadina o crêpe leggermente più spessa. Sono una valida alternativa al pane con la differenza che l'impasto per realizzarli non necessita di lievito e, di conseguenza, non richiede una lenta lievitazione.
I panigacci sono tipici della storia culinaria ligure e toscana; prepararli è molto semplice perché richiede la lavorazione di soli tre ingredienti: farina, acqua e sale.
Nella cucina ligure i panigacci affiancano due pietanze di più larga fama: la farinata, preparata con farina di ceci, e la focaccia, impasto morbido lievitato cosparso di olio extravergine d'oliva.
Ad ogni modo, la pastella dei panigacci è di facile preparazione e versatile per accompagnare diverse salse per un piatto unico e consistente o da assaporare a merenda con semplicità, con un filo d'olio extravergine d'oliva e delle erbe aromatiche a piacere (rosmarino, salvia, origano).
Dopo aver preparato questa pastella, i panigacci di Podenzana (comune in provincia di Massa-Carrara) vengono cotti in piatti di terracotta e, una volta pronti, si servono accompagnandoli con salumi, per esempio il lardo o il salame, e formaggi, generalmente spalmabili come il gorgonzola o lo stracchino.
I panigacci sono quindi ideali per realizzare un menù da consumare in occasioni di festa o come aperitivo, in sostituzione del consueto tagliere di salumi e formaggi. Si possono inoltre gustare in un variegato buffet, accompagnati da tocchi di parmigiano, verdure grigliate o altre specialità della gastronomia contadina: semplice, rustica e tanto saporita.
Il modo migliore per condire i panigacci può rispecchiare i vostri gusti e preferenze: molti ad esempio preferiscono servirli come un vero e proprio primo piatto, tagliando i panigacci come fossero maltagliati e condendoli con un ragù, un sugo alla bolognese, un sugo di funghi o salse corpose e profumate.
Una ricetta semplice e povera, a base di acqua, farina e sale, può così trovare un fascino tutto particolare: ideale da gustare davanti al camino, in un luogo di campagna, insieme a parenti e amici.
Questo piatto tipico della cucina italiana viene spesso accompagnato anche con ingredienti dolci: provate a spalmare sulla loro superficie del miele da abbinare a delle more o delle fragole. In questo modo riuscirete, con un'unica preparazione, a proporre un pasto salato e un delizioso dessert.
Un'altra domanda però potrà sorgervi spontanea, se avete già sentito parlare dei panigacci: cosa scegliere panigacci o testaroli?
Esiste un'altra versione di queste gustose crespelle che si differenza dai panigacci pur avendo gli stessi ingredienti di preparazione. Queste due preparazioni, solo apparentemente uguali, si differenziano sia dal tipo di cottura, sia dall'uso culinario che se ne fa, si tratta dei testaroli.
Il nome di queste cialde di pane ha origine dall'utensile con cui si cucinano, i testi: questi sono dei piatti di ghisa, e si usano per cuocere in un forno a legna la pastella di farina, acqua e sale precedentemente preparata.
Generalmente, dopo averli cotti nei testi, i testaroli vengono tagliati a strisce e bolliti per qualche minuto, successivamente vengono gustati con dei sughi carichi di sapore, come il sugo di funghi o il sugo di carne.
Un'altra variante prevede che vengano conditi con una salsa al pesto alla genovese. Si tratta della versione tipica della Lunigiana e pare che questo sia il più antico esempio di pastasciutta della cucina europea.
Queste due pietanze, nella loro preparazione più nota, vengono cotti con strumenti particolari, ma non preoccupatevi! Potete realizzarli anche voi a casa usando una comune padella: il risultato sarà altrettanto delizioso.