Oggi cuciniamo insieme
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Santa LuciaPresenta

Arancini al burro

Ricetta creata da Galbani
Arancini al burro
Santa Lucia. Lo spirito creativo di Galbani.
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Presentazione

Gli arancini al burro, detti anche arancine al femminile, sono una sfiziosa pietanza di rosticceria di origini siciliane. Il nome deriva dal fatto che per forma e colore ricordano proprio le arance.

Preparati in versioni mignon o meno, sono comunque un piatto molto versatile, che si adatta bene ad un antipasto stuzzicante, ad un secondo appetitoso o ad un ricco piatto unico.

Ciò che rende speciali queste deliziose palle di riso è la tostatura nel Burro Santa Lucia, seguita da una cottura in brodo vegetale aromatizzato allo zafferano, che renderà ogni bocconcino davvero speciale.

Il procedimento da seguire nella ricetta delle arancine è molto semplice: potrete realizzare facilmente uno dei piatti tipici della cucina italiana.

Seguite la nostra ricetta e gustate anche voi questi squisiti arancini al burro: nascondono un ripieno filante e saporito, a base di Mozzarella Santa Lucia e Prosciutto Cotto Fetta Golosa.

 

Facile
6
40 minuti
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Ingredienti

  1. 500 g di riso originario
  2. 50 g di Burro Santa Lucia Galbani
  3. 1 l di brodo vegetale
  4. 100 g di parmigiano grattugiato
  5. 1 uovo
  6. 1 bustina di zafferano
  7. 250 g di Mozzarella Santa Lucia Galbani
  8. 240 g di prosciutto cotto Galbacotto Galbani
  9. farina q.b.
  10. pangrattato q.b.
  11. olio di semi per frittura
  12. sale e pepe

Preparazione

Per realizzare gli arancini al burro, potete iniziare preparando il condimento che vi servirà per la farcitura: fate sciogliere il Burro Santa Lucia in una casseruola e aggiungete il riso. Fatelo tostare, unite il brodo e lo zafferano e lasciate cuocere finché non risulta asciutto.

Trasferitelo in un recipiente, aggiungete il parmigiano grattugiato, l'uovo e regolate di sale e pepe, dopodiché amalgamate il tutto. Tagliate a dadini la Mozzarella Santa Lucia e a striscioline sottili il Prosciutto Cotto Fetta Golosa.

A questo punto, con le mani umide, prendete una manciata di riso e modellatelo nel palmo della mano. Mantenendo il riso nell'incavo della mano, farcitelo, al centro, con abbondante mozzarella e prosciutto e richiudete con un altro po' di riso, sigillando con cura.

Ora preparate una pastella, mescolando, in una ciotola, acqua e farina quanto basta per ottenere un composto fluido ma non troppo denso. Immergetevi ciascun arancino e poi rotolatelo nel pangrattato. Per la panatura, puoi aggiungere anche un uovo all'acqua e alla farina: la cosa importante è che la pastella non risulti densa.

Scaldate un padellino con abbondante olio di semi e friggetevi, con una fiamma non troppo alta, gli arancini al burro finché non saranno completamente dorati. In alternativa, potete usare anche una friggitrice: quelle dotate di cestello alzabile, che consentono di friggere senza il pericolo di scottarvi con le vostre arancine calde.

Scolateli su della carta assorbente e servite gli arancini al burro ben caldi.

Curiosità

L'arancino ha, in realtà, origini arabe prima ancora che siciliane: fu importato in Sicilia durante la dominazione saracena. Vi era, a quel tempo, l'usanza di servire durante i banchetti il riso, condito con la carne e le verdure, e aromatizzato con lo zafferano.

L'abitudine di ricoprire il riso con la panatura croccante, invece, risale al XIII secolo: veniva utilizzata per conservare meglio il riso, che veniva trasportato durante i viaggi e le battute di caccia.

La sua storia, quindi, è antichissima. La sua ricetta è giunta fino a noi con il passare dei secoli e grazie ai romanzi di Andrea Camilleri, in particolare la raccolta di racconti intitolata Gli arancini di Montalbano, è diventata molto popolare.

In Sicilia ha così tanta importanza che il 13 dicembre -giorno in cui si festeggia Santa Lucia- si mangiano arancini di ogni tipo. Ne esistono davvero tante varianti: oltre a quelli classici con il ragù, vengono preparati anche con salsiccia, gorgonzola, pescespada (per citarne solo alcuni!); le varianti possono essere anche dolci, realizzate con cacao, zucchero o altri tipi di creme.

Questo piatto tipico della cucina siciliana ha generato una lunga diatriba, ancora aperta oggi, circa il nome: "arancini" o "arancine siciliane"?

Nella zona catanese si è diffuso il termine al maschile: dal dialetto siciliano arancinu, diminutivo di aranciu, si è progressivamente arrivati all'italiano regionalearancino.

Nella zona palermitana, invece, si è diffuso il termine arancina, al femminile, in riferimento al frutto e alla sua forma rotonda.

Un'altra piccola curiosità è che, accanto alla tradizionale forma tonda, esiste la variante a forma di cono, probabilmente un omaggio al maestoso vulcano della Sicilia!

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