Oggi cuciniamo insieme
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Santa LuciaPresenta

Mustazzeddu

Ricetta creata da Galbani
Mustazzeddu
Santa Lucia. Lo spirito creativo di Galbani.
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Presentazione

Il mustazzeddu è un'antica ricetta della cucina sarda, una sorta di pizza farcita con melanzane, pomodorini, olio extravergine d'oliva di quello buono e un'abbondante dose di basilico appena colto.

La Sardegna, terra magica e affascinate, ci riserva tantissime varianti di questa focaccia realizzata con farina di grano duro e semola rimacinata.

Attraversando le variegate zone dell'isola, fra la costa e l'entroterra, ci si può imbattere nel mustazzeddu. ma anche nella sa prazzira e nel pani cun tammata, una pizza antica e rustica che prevede anche un ripieno di tipica carne di capra.

Proseguendo con la lettura, scoprirete tutti i segreti per realizzare questa focaccia tipica della bellissima isola della Sardegna, e alcune curiosità che riguardano l'etimologia del nome, strettamente correlato al territorio e alle usanze tipiche regionali.

Facile
4
105 minuti
4 ore di lievitazione
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Ingredienti

  • 150 g di Ricotta Santa Lucia;
  • 200 g di farina di grano duro;
  • 300 g di semola di grano duro;
  • 90 g di lievito di birra;
  • 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva;
  • 350 ml di acqua;
  • 1 presa di sale;
  • 800 g di pomodorini;
  • 3 spicchi di aglio;
  • sale e pepe q.b;
  • una manciata di foglie di basilico appena colte

Preparazione

Se l'idea del mustazzeddu vi ha stuzzicato, seguite tutti i semplici passaggi per realizzarlo alla perfezione:

01

La prima cosa da fare è realizzare l'impasto del mustazzeddu: in una ciotola versate la farina setacciata e poi il lievito di birra disciolto in poca acqua tiepida, quindi mescolate con energia. Unite anche la semola di grano duro, l'acqua, e continuate a lavorare l'impasto, quindi trasferitelo sulla spianatoia spolverizzata con poca farina, sempre impastando con il palmo delle mani. Solo alla fine aggiungete anche la presa di sale.

02

Continuate a lavorare con energia, fino a ottenere un impasto elastico, omogeneo e uniforme. Realizzate con le mani una palla e mettetela nella ciotola, quindi unite sopra l'olio a filo. Coprite con uno straccio, o con la pellicola trasparente, e lasciate lievitare.

Secondo la ricetta antica, l'impasto ha bisogno di una notte intera per raddoppiare di volume, ma voi potete velocizzare i tempi e farlo riposare almeno per due ore abbondanti.

03

Mentre l'impasto lievita, realizzate il ripieno di pomodoro. Tagliate a metà i pomodorini e rosolateli velocemente in una padella con poco olio evo, gli spicchi di aglio, le foglie di basilico e un pizzico di peperoncino, se vi piace. Aggiungete la ricotta e continuate a mescolare. Quindi, togliete dalla fiamma e lasciate intiepidire.

04

Riprendete l'impasto e dividetelo in due palline, quindi lasciatele lievitare per altre due ore. Una volta trascorso il tempo, stendete la pasta sulla spianatoia o su un tavolo di marmo infarinato, e realizzate due basi rotonde, aiutandovi con il mattarello.

05

Foderate uno stampo in silicone o una teglia di forma rotonda con un foglio di carta forno e trasferite una delle basi di impasto, facendola aderire per bene con i polpastrelli. Versate il ripieno di pomodorini e chiudete con l'altra base, forando il coperchio di pasta come a creare un caminetto. Si dovranno intravedere i pomodorini di un bel rosso carico.

06

Aiutatevi con le mani e compattate per bene, quindi versate un filo d'olio evo (di quello buono), una manciata di foglie di basilico, e un pizzico di sale e pepe. Cuocete in forno per 220° per 40/45 minuti, in modalità statica, ideale per i lievitati. Sfornate e servite, dopo aver lasciato intiepidire la focaccia per qualche minuto a temperatura ambiente.

Varianti

In base alle zone della Sardegna in cui viene realizzato, il mustazzeddu viene farcito in modo diverso: a San Vito Lo Capo, nel Sud dell'isola, il ripieno prevede anche una farcia di carne di pecora stufata o cotta sulla brace.

Se volete realizzare un'ottima pizza rustica sarda, con la tipica forma rotonda a saccoccia e un cuore di verdure e basilico profumato, noi vi consigliamo di utilizzare i pomodorini pachino, o le versioni datterino e piccadilly, a seconda delle varietà che trovate nel supermercato.

Inoltre, per conferire una marcia di sapore in più, potete cimentarvi in alcune variazioni sul tema, ad esempio aggiungendo delle melanzane a funghetto o del pomodoro San Marzano, o ancora capperi e olive taggiasche. Il segreto sta nel mantenere intatti quei profumi della Sardegna ancora così radicati nella gente isolana che la popola.
Noi vi consigliamo di aggiungere una spolverizzata generosa di formaggio, come la ricotta e il pecorino sardo, grattugiati a pioggia direttamente sopra la focaccia appena uscita dal forno.

Suggerimenti

Potete realizzare una focaccia doppia, con due strati di pasta sovrapposti uno sull'altro, per un risultato più rustico e rugoso; in alternativa, fate aderire entrambe le basi di impasto alle teglie dalla forma rotonda e farcitele, quindi sollevate i bordi come se doveste chiudere una saccoccia. Compattate per bene con le mani, in modo che la pasta aderisca alla farcitura, come una seconda pelle. In questo modo, con le dosi che vi abbiamo indicato, potrete ottenere uno o due mustazzeddu, in base alle vostre esigenze e al numero di ospiti della vostra cena!

Vi consigliamo di rispettare i tempi biologici di lievitazione, soprattutto se avete usato lievito madre o lievito di birra: secondo la ricetta antica, l'impasto dovrebbe riposare almeno una notte, riparato in una zona asciutta e ventilata.

Se, invece, avete poco tempo e volete dimezzare le tempistiche, potete usare il lievito chimico in polvere; il trucco del mestiere è lasciar riposare l'impasto al caldo, nel forno spento, oppure vicino ai fornelli o in generale nei pressi di una fonte di calore.
Anche una tazza d'acqua fumante, posta all'interno del forno in cui riposa la palla di pasta, può facilitare il processo di lievitazione e raddoppiarne il volume!

Per un tocco ancora più cremoso che piace tanto ai bambini*, aggiungete al vostro mustazzeddu anche una dose generosa di Certosa Galbani direttamente nell'impasto. Farete felici grandi e piccini*!

*sopra i tre anni

Curiosità

Sa prazzira, ovvero la prazzira, come si dice in sardo, è una pietanza tipica di San Vito Lo Capo, località balneare in cui si festeggia una festa tipica, la cosiddetta "Sagra de sa prazzira e de sa pezz’e craba" (di carne di capra). Il ripieno, infatti, prevede una farcia di carne di capra, caratterizzata da un gusto molto aromatico. Viene cotta nei tizzoni ardenti o sulla brace, oppure stufata nelle cipolle che regalano un tocco di dolcezza.
Nella zona di Sulcis e dell'Iglesiente, invece, si consuma il mustazzeddu che è una focaccia ripiena di pomodoro, ma priva di melanzane.

La leggenda narra che questa preparazione sia nata nei conventi delle suore che la realizzavano nei periodi di povertà, e la portavano ai bisognosi e agli affamati come alternativa al semplice pane.

Questa tipica pinza sarda oggi è una prelibata specialità nei ristoranti di tutta la Sardegna, un piatto dalla storia povera che è diventato di tendenza. Viene gustato dai giovani fuori dalle discoteche, come perfetto cibo da strada, e ha assunto un significato prettamente turistico, come il porceddu (il maialino cotto alla brace), l'agnello e i tipici biscotti sardi ai formaggi.

*sopra i tre anni

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