Oggi cuciniamo insieme
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Santa LuciaPresenta

Impasto per la pizza alta

Ricetta creata da Galbani
Impasto per la pizza alta
Santa Lucia. Lo spirito creativo di Galbani.
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Presentazione

Una pizza alta e soffice, dalla base croccante e ben cotta, e dalla farcitura golosa e filante: questa è la ricetta per realizzare un impasto creato appositamente per questo tipo di pizza, diversa dalla comune pizza napoletana, ma ugualmente amata e apprezzata, specialmente dai bambini*.

Le caratteristiche di questo impasto, infatti, permettono di realizzare in casa, con un procedimento semplice e alla portata di tutti, una pizza davvero alta e morbida, con una parte importante di mollica, tutti i vantaggi della focaccia e il gusto saporito della pizza ben condita.

Non a caso, per questa ricetta abbiamo scelto una farcitura a base di pomodoro e mozzarella, come nella vera pizza Margherita: un punto di partenza perfetto per sperimentare altri condimenti con gli ingredienti che più preferite, dalle verdure ai formaggi, dai salumi alle altre specialità regionali. Per un effetto filante e goloso, non dimenticate di utilizzare la Mozzarella Pizza Perfetta Santa Lucia, che è già tagliata a fiammifero e non rilascia acqua in eccesso.

Questa ricetta ha inoltre un ulteriore vantaggio: non solo il procedimento è alla portata di tutti (anche dei meno avvezzi a lievitazioni e impasti), ma godrete anche del vantaggio di avere tempi molto ridotti rispetto a quelli standard per la preparazione della pizza! In sole tre ore, comprese due ore di lievitazione, potrete riempire la vostra cucina del profumo irresistibile di una pizza appena sfornata, e gustarne una fetta calda e filante.

Utilizzate questa ricetta per le vostre cene in famiglia, per una merenda dei vostri bambini* o per uno sfizioso aperitivo tra amici: il successo sarà assicurato!

 

Facile
4
60 minuti
120 minuti di lievitazione
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Ingredienti

Per l’impasto:

  • 250 g di farina 00
  • 250 g di farina Manitoba
  • 400 ml di acqua tiepida
  • 50 ml di olio extravergine d’oliva
  • 7 g di lievito di birra secco
  • 6 g di sale fino
  • 2 cucchiaini di zucchero

Per la farcitura:

  • 300 g di salsa di pomodoro
  • 250 g di Mozzarella Pizza Perfetta Santa Lucia Galbani
  • sale q.b.
  • olio extravergine d’oliva q.b.

Preparazione

Come abbiamo accennato, questa versione della ricetta dell’impasto per una pizza alta è particolarmente semplice, a prova di principiante: seguite questi semplici step e il risultato garantirà l’acquolina in bocca!

01

Iniziate dall’impasto: mescolate, in una ciotola capiente, le due farine insieme al lievito secco e allo zucchero. Versate poi in una ciotola a parte l’acqua tiepida e l’olio d’oliva; iniziate ad amalgamare i due gruppi di ingredienti un po’ alla volta, incorporando – un cucchiaio dopo l’altro – gli ingredienti in polvere nella ciotola dei liquidi. Mescolate con cura.

02

Aggiungete il sale solo a metà di questo processo, quando avrete incorporato metà della farina. Otterrete un impasto denso ma appiccicoso: lasciatelo nella ciotola, copritelo con della pellicola alimentare e fate riposare l’impasto per due ore, o finché non avrà raddoppiato il suo volume.

03

Trascorso il tempo di lievitazione, prendete la placca del forno e ungetela con abbondante olio d’oliva. Prendete l’impasto per una pizza alta e adagiatelo sulla teglia, allargandolo con i polpastrelli delle mani. Se necessario, ungete bene le dita in modo che non si attacchino alla pasta.

04

Condite la salsa di pomodoro con olio e sale e riscaldatela leggermente. Versatela con cautela sulla pizza stesa nella teglia e lasciate lievitare per altri 10 minuti. Passate quindi alla cottura: infornate nel forno preriscaldato a circa 210° (200° con modalità ventilata) e lasciate cuocere per 25 minuti.

05

Terminata la cottura, sfornate la pizza, distribuite la mozzarella sulla sua superficie e infornate per gli ultimi 5 minuti, in modo che il formaggio si sciolga uniformemente.

Varianti

La ricetta qui illustrata è ideale per realizzare un tipo di pizza ben preciso, cotta in teglia, alta e soffice, molto morbida. Questo non toglie che, con alcune varianti nelle dosi degli ingredienti e nel processo di lievitazione, sia possibile realizzare tante altre varianti della pizza, alcune anche molto famose e apprezzate, come la pizza napoletana, la pizza fritta, la pizza con la ricotta, la focaccia alla genovese, il panfocaccia, e così via.

Naturalmente, anche l’impasto della pizza alta e soffice può essere leggermente modificato per andare incontro a esigenze o preferenze specifiche di chi cucina o di chi mangerà la pietanza: non è insolito, ad esempio, cambiare il tipo di farina. Molto indicato è sicuramente un impasto semi-integrale, in cui metà della dose di farine bianche è sostituito dal corrispondente quantitativo di farina integrale. Ricordate, però, di non tralasciare l’utilizzo della farina Manitoba, che assicura all’impasto una lievitazione migliore e più efficace. Riguardo al lievito, invece, tenete conto del fatto che una bustina di lievito di birra secco da 7 grammi corrisponde a un cubetto di lievito di birra fresco da 25 grammi, che va sciolto nell’acqua tiepida.

Alcune delle principali varianti possono inoltre riguardare gli ingredienti della farcitura. Per chi non gradisse la salsa di pomodoro, ad esempio, questa può essere sostituita da una crema di verdure, o da un semplice condimento a base d’olio d’oliva. Ricordate di aggiungere la Mozzarella Pizza Perfetta a fine cottura, 5 minuti prima di estrarre la pizza dal forno. Se invece volete un condimento più pieno e saporito, aggiungete alla base di pomodoro e mozzarella anche dei funghi a fettine, verdure grigliate, salsiccia o salumi a vostra scelta.

Suggerimenti

Se pensiamo alla pizza e al procedimento per realizzarla, indubbiamente il primo pensiero va alla lievitazione, che è forse il punto più complesso nell’intera preparazione. Nessun timore! Procedendo come descritto e, soprattutto, rispettando le dosi raccomandate, in due ore la pizza lieviterà a sufficienza da crescere bene in cottura e regalare una consistenza soffice e cedevole al morso.

Ricordate che una breve ma importante seconda lievitazione avviene a pizza già stesa nella teglia, e già condita: affinché anche questa operazione sia efficace, la salsa di pomodoro deve avere la giusta temperatura, né fredda né bollente, ma lievemente più calda della temperatura ambiente. Basterà riscaldarla qualche minuto in un pentolino a fiamma bassa.

Se possibile e compatibile con i vostri impegni, potete allungare i tempi di lievitazione oltre le due ore: in questo caso, potete di conseguenza diminuire la dose di lievito. È estremamente importante, però, che il riposo avvenga in un luogo caldo e asciutto, al riparo da spifferi e correnti d’aria, e che l’impasto sia coperto: l’interno del forno spento, a luce accesa, è perfetto.

Infine, non mischiate mai lievito e sale insieme: il sale blocca l’effetto lievitante! Aggiungetelo, come descritto, solo quando farine e lievito saranno già in parte amalgamate con le componenti liquide degli ingredienti. Lo zucchero (o il miele), invece, aiuta la lievitazione e va utilizzato insieme al lievito, ben mescolato con quest’ultimo.

Un ultimo consiglio riguarda infine i bordi della pizza: per evitare che in forno cuociano troppo, si secchino o addirittura si brucino, spennellateli con abbondante olio extravergine d’oliva prima di mettere la pizza in forno. In questo modo resteranno croccanti all’esterno e ben fragranti all’interno, non si scuriranno troppo e saranno buoni almeno quanto il resto della pizza!

Curiosità

La pizza: quale prodotto gastronomico può essere più significativo, più esemplare, più simbolico nella cucina italiana? Quale potrebbe rappresentare meglio il nostro Paese nel resto del mondo? E cosa c’è di più affascinante di un impasto fatto a regola d’arte, che da un semplice mix di farina, acqua, lievito e sale diventa una base profumata, morbida e irresistibile?

La versione che qui vi proponiamo, inoltre, prende ispirazione dalle molte virtù della focaccia, un altro prodotto da forno tra i più amati dagli italiani. Un prodotto, tra l’altro, antico almeno quanto l’arte gastronomica stessa: sulle sue origini ancora si dibatte – c’è di sostiene che la focaccia più antica sia quella ligure, chi invece parteggia per la focaccia pugliese – e non si hanno notizie certe se non l’appartenenza alla cucina povera, quella in cui contadini e pastori raccoglievano i pochi prodotti a loro disposizione per sfamarsi nel modo più efficace.

Assai diversa, anzi quasi opposta, è la storia legata alle origini della più celebre delle pizze, quella nota con il nome di pizza Margherita, e proposta anche in questa ricetta. Si racconta, infatti, che il nome di questa pietanza, già molto popolare a Napoli nel diciannovesimo secolo, sia stato scelto dal pizzaiolo Raffaele Esposito nel 1889.

In questa storia non ci sono contadini o gente umile, bensì una vera e propria regina: fu infatti durante la visita a Napoli del re d’Italia Umberto I di Savoia, che Esposito preparò la pizza condita con salsa di pomodoro, mozzarella e basilico, offrendola al re e alla sua sposa, la regina Margherita di Savoia. E proprio quest’ultima pare abbia particolarmente gradito, tanto che il pizzaiolo le rese omaggio ribattezzando la pizza più celebre di Napoli con il nome della sovrana.

* sopra i tre anni

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